Qualche giorno fa, cercando di fare un po’ di pulizia nel mio solaio (che è un po’ una sorta di refugium peccatorum, del tipo che quando non si sa dove mettere qualcosa si stipa lì!) ho trovato una cosa che mi ero completamente scordata di aver tenuto…
Con le mani tremanti l’ho tolto dal sacchetto, e…eccolo lì, lui.
Il giradischi della nonna Gina.
Il giradischi che, quando avevamo svuotato casa dopo la sua morte, avevo deciso di tenere io; quanti pomeriggi a ballare con lei le canzoni di Celentano…”con 24mila baciiiii”….”si è spento il sole e chi l’ha spento sei tuuuu…zan zan!” Oppure ad ascoltare le fiabe sonore…
Mi si sono riempiti gli occhi di lacrime, anche quando, guardando alcuni dei dischi che avevo anche tenuto, ritrovare quello che lei amava di più in assoluto, “Al di là” di Luciano Tajoli, una canzone tristissima, ma che, ripensandoci ora, per lei aveva un significato speciale.
Lei che era rimasta vedova giovanissima, con due bambini da crescere, dopo aver trascorso diversi anni a lottare e a lavorare duro, per guadagnarsi da vivere, visto che il marito era sempre ammalato.
Cosa ha goduto di bello in quel periodo la mia amata nonna? La guerra, la miseria, la malattia…hanno caratterizzato quegli anni della sua vita, che, sarebbero dovuti essere gli anni più belli e spensierati, da sposina.
La prematura mancanza dell’amato marito, che quasi anche mia mamma fatica a ricordare se non in un letto d’ospedale…
Lo ammetto, ho pensato a quanto sono stata fortunata io rispetto a lei, ma anche a quanto sono stata fortunata ad averla avuta accanto per tanti anni, lei che mi ha saputo insegnare tante cose e mi ha sempre insegnato che bisogna sempre andare avanti a testa alta in qualsiasi circostanza, bella o brutta, ed apprezzare tutto quello che si ha.
Da lei ho imparato a fare il “risotto giallo”, la “rusumada“, il “pancotto” e tante altre cose, fra cui fare la maglia, i pon pon, e giocare a briscola, a domino, shangai e al gioco dell’oca….non era una gran cuoca lei, lo era il nonno, suo marito; però quello che faceva, era buonissimo, soprattutto era una maga nell’utilizzare gli avanzi, non sprecava mai nulla (quando si è in piena miseria, si usa davvero di tutto!) e se avanzavo qualcosa nel piatto mi ripeteva sempre questa frase: “Gesù è sceso da cavallo per raccogliere una briciola di pane”.
Uhm….sarà stato vero?! Mah!
Vero si, vero no, fra lei e mia mamma (ovviamente sua discepola ancor più di me), non si buttava proprio nulla; la carne avanzata veniva tritata per farne polpette o polpettoni, il pane si usava per zuppe, pancotti oppure si grattugiava, e la verdura cotta…beh, si trovava sempre il modo per impiegarla.
L’altro giorno avevo fatto il purè per un reggimento…non so come, ma me ne era avanzato un sacco!
Quindi che fare?
Mangiarlo riscaldato? Uhm…no…
Buttarlo?
Giammai!
Farci un pasticcio?! Si!
Usando semplicemente quello che il frigo offriva in quel momento: insomma un pasticcio di patate completamente riciclato, ma tanto tanto buono….mai come in questo caso, il mio motto “Largo alla fantasia in cucina” è stato azzeccato!
Ricetta banale? Forse…
Comunque buonissima e gradita alla grande dai membri della mia famiglia, che l’hanno spazzolata alla velocità della luce; grazie mamma e nonna Gina, per gli insegnamenti che mi avete dato: mai sprecare ma sempre riutilizzare!
Tempo di preparazione | 10 minutes |
Tempo di cottura | 13 minutes |
Porzioni |
porzioni
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- 350 g purè di patate già pronto o avanzato da altre preparazioni
- 100 g mortadella in un sol pezzo
- 2 formaggini Tigre gusto classico
- 1 uovo
- 1 cucchiaio pistacchi sgusciati non salati
- 3 cucchiai Parmigiano Reggiano grattugiato
- 1 cucchiaio pangrattato
- 1 pizzico timo secco
- 1 pizzico sale rosa fino
- q.b burro per ungere e completare la preparazione
- q.b pangrattato per completare la preparazione
Ingredienti
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- Accendere il forno e portarlo ad una temperatura di 180° ventilato. Tritare grossolanamente i pistacchi e metterli da parte.
- Prendere il purè a temperatura ambiente e versarlo in una ciotola insieme all'uovo sbattuto, la mortadella fatta a dadini piccolissimi, i pistacchi, il sale, il timo, un cucchiaio di pangrattato e un cucchiaio di parmigiano grattugiato, mescolando vigorosamente per amalgamare ben bene il tutto.
- Unire anche i formaggini Tigre sempre ridotti a piccoli dadini, e continuare ad amalgamare, stavolta più delicatamente per incorporarli all'impasto.
- Imburrare e spolverizzare di pangrattato l'interno delle ciotoline, versarci il composto di patate livellando il tutto ben bene col dorso di un cucchiaio; spolverizzare col rimanente parmigiano ed un pizzico di pangrattato; unire qualche fiocchetto di burro in superficie ed infornare per circa una decina di minuti, passando poi le ciotoline sotto al grill per qualche minuto in aggiunta, in modo da dorare la superficie e formare una bella crosticina. Servire ben caldi.
- Io ho usato la mortadella perchè, anche lei, stazionava da qualche giorno in frigo, ma nulla vi vieterà di usare dadini di prosciutto cotto o per un extra sapore, anche di speck o di prosciutto di Praga leggermente affumicato...anche per il formaggio da utilizzare, van bene dadini di emmental, di provola o di caciotta: sempre e comunque quello che il vostro frigo vi offre ?
- Inoltre il mio purè, nonostante avanzato, era abbastanza morbido; qualora il vostro rimanesse tanto sodo e difficile da amalgamare, a piacere potrete aggiungere un goccio di latte per ammorbidirlo.
Ora vi lascio augurandovi un sereno lunedì, buon inizio settimana…il tempo vola, siamo già alle porte di febbraio, mamma mia sono senza parole!
Questo piatto caldo, coccoloso e confortante è perfetto per una cena d’inverno…magari in accompagnamento ad una bella zuppa o vellutata di verdura, perchè no…
Un abbraccio, a presto
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sai che io ho un debole per le ricette del riciclo e che il non sprecare è sempre il monito e il motto che anima le nostre giornate, in tutti i sensi e in tutti i campi. La cucina che è il mio terreno di gioco preferito è arricchita da riciclo e dalla capacità di non buttare nulla e dare nuova vita agli avanzi. E questo anche a me lo ha insegnato la nonna Luciana, che di guerre e fatiche, dolori, freddo e lavoro duro ne sapeva eccome. E da lei, così come tu dalla tua nonna, si è imparato tanto e tanto noi stesse insegnamo a nostra volta alle nostre figlie. Ed è come se la musica ripartisse e se quel giradischi non si fosse fermato mai.
un caro abbraccio
Ognuna di noi ha un ricordo della nonna legato alla cucina, ricordo che ci portiamo indelebilmente nel cuore…
E viva il riciclare, molte persone oggi hanno dimenticato questo concetto importante…che dobbiamo insegnare e trasmettere si, alle nostre figlie, con amore!
Un grande abbraccio cara e grazie per le tue belle parole che mi hanno commosso…
Simo, hai toccato le corde del mio cuore. Mia nonna è ferma a letto dal 9 di Gennaio e la vedo molto nera…Mio nonno, che prima era sempre da me con i bambini, ora è prigioniero là…mi mancano da matti e non ero preparata a un 2017 iniziato così duramente….ero venuta per il pasticcio di patate che mi ingolosisce un sacco ma ho i lacrimoni e penso che davvero noi siamo state fortunate, e sotto certi aspetti…non abbiamo tempo e modo di renderci sempre conto della nostra fortuna…i loro tempi erano più poveri e duri, ma più lenti e ricchi d’animo…
Mi spiace tanto per la tua nonna…capisco cosa provi, purtroppo io l’ho già passata questa cosa con entrambe le nonne ( i nonni sono mancati tanto tempo fa).
Tieni duro, spera tanto e sii serena, la vita è fatta così…di momenti belli ma anche di giorni dolorosi e difficili….stagli tanto vicina, è adesso, in questi momenti che hanno maggiormente bisogno di noi, della nostra presenza e del nostro amore.
Il detto che si stava meglio quando si stava peggio per me è verissimo, credimi!
E quando sei un po’ giù…prepara un bel pasticcio…scalda cuore e stomaco, fidati! Ti abbraccio forte
Io il purè lo faccio apposta, più del necessario. O ci fai un bel pasticcio, come il tuo, o delle belle crocchette. Le nonne …mamma mia, quanto dobbiamo ringraziare queste nonne? Penso siano state un punto di riferimento, per gran parte di noi … la mia era la moglie di un ortolano cieco, mio nonno appunto. Rimasta vedova molto presto, anche lei, io avevo due anni e non lo ricordo per niente. Invece ricordo lei ed è proprio grazie a lei, che ho questa passione per tutti gli impasti. Che siano pane, pasta, dolci … ogni volta che metto le mani in mezzo alla farina, come posso non pensare a lei? Buona settimana a te Simo, un bacio
…eccomi a risponderti cara Terry…vedo che come me anche tu ami alla follia il purè e lo utilizzi in tante belle ricettine…di riciclo e non!
E che bello leggere i tuoi ricordi legati alla nonna, vedo che ognuna di noi li tiene conservati nel cuore come un ricordo prezioso ed indelebile, un vero tesoro!
Grazie per averli condivisi con me…un abbraccio grande grande
Cara Simo, dobbiamo tenere ben stretti questi ricordi e non lasciarli mai andare via, fanno parte delle nostre radici…..
La tua ricetta è deliziosa, saporita e si presta a numerose variabili, sei proprio brava:…….. un mega bacione… ciao gioia
Ma no dai, non sono brava, sono solo una che si arrangia come può 😉
…utilizzando le tante dritte apprese dall’esperienza di nonna e mamma…come sicuramente farai anche tu!
Un bacione grande
Ciao cara Simo, sai che adoro sentirti raccontare di nonna Gina, era una donna saggia. Questi pasticci sono fantastici, anche io amo riciclare e questi sono perfetti, e di certo non banali.
Un bacione Miria
Grazie di cuore amica mia!
Mi sarebbe tanto piaciuto farti conoscere la mia nonna….ti avrebbe stimato molto, sai?! Un bacio!
Il giradischi!!!!! che mi hai ricordato!!! Chissà il mio dov’è finito.. sicuramente lo saprà la mia mamma… Buonissimo questo pasticcio.. hai fatto bene con il purè che t’era avanzato… smack e buona settimana 😀
Grazie cara…e…anche tu il giradischi? Pensa che nonna aveva quello, ma a casa di mamma avevamo il MANGIAdischi…che però è passato recentemente a miglior vita!Quanti ricordi, eh?!
Baciotti e buona settimana a te
Che bella la storia della tua nonna, cavolo se ne ha passate!!
Comunque questo è un vero e proprio comfort food!!
Un bacione!!
Si, davvero….hai ragione su tutto…
Un abbraccio grande
Buono è proprio dal riciclaggio che vengono i piatti più buoni la fantasia ed il gusto non ha limiti. Si capisco quello che ha passato la nonna io ormai nonna sono cresciuta nella fine e inizio dopoguerra, si sono periodi difficili ma ci hanno temprato molto. Buona serata.
Quindi tu puoi capire molto bene le mie parole cara Edwige…
Ti mando un abbraccio e grazie per passare a trovarmi, mi fa davvero molto piacere
Wow! Simo, è bello quando si ritrovano oggetti del nostro passato. Riportano a galla tanti lieti momenti vissuti con le persone care. Nonna Gina è stata una gran donna. Nonostante la vita grama ha saputo trasmettere la gioia di vivere, il tener duro, l’andare avanti. Sempre. Lei continua a vivere in te, in tutte le cose che ti ha insegnato e che metti in pratica tutti i giorni. E questo pasticcio di patate è una leccornia, altro che banale. Anche io né spazzolerei una se…riesci a fiondarmela? Buon inizio settimana….siamo quasi a febbraio, come corre il tempo! Un abbraccio. ?❤
Verissimo tutto quello che dici…è stata una donna forte, suo malgrado. E’ riuscita a superare cos che io sicuramente non sarei in grado di fare…
Un caro saluto, scusa ma in mezzo a tanti commenti il tuo mi era sfuggito. Mi spiace molto!
Spero di aver recuperato…
Buona giornata
Sai che ho imparato anche io a fare i pon pon da mia nonna? Si vede che era una specialità dell’epoca! Insieme alla maglia. Sinceramente mi chiedo se i bambini di oggi avrebbero la pazienza di girare i fili intorno al cartoncino o di stare con la schiena dritta e i ferri sotto le braccia intrecciando punti!
Durante i miei laboratori vedo la capacità di concentrazione sempre più ridotta anche per cose relativamente semplici e di veloce esecuzione ahimé.
ottimi i piatti di recupero, spesso mi piacciono di più del piatto principale da cui hanno avuto origine 🙂
Uhhh…no, credo proprio che i bambini di oggi non sarebbero in grado, sai?! Basta dargli un cellulare…mamma mia che tristezza!
E che dire dei piatti di recupero? Mi par di capire che siamo in sintonia, eheheh 😉
Un abbraccio cara, ho voglia di vederti <3
La mia casa è davvero piccola ed ogni angolo è ottimo x nascondere cose..quando faccio le grandi pulizie ritrovo cose impensabili! Tu hai un pezzo di storia nel tuo solaio!
X la cucina del riciclo mi trovo sempre in sintonia 🙂 Buon inizio settimana <3
Eh, si hai proprio ragione…ho tenuto anche tanti altri piccoli oggetti di nonna, ogni volta che li guardo, mi si stringe il cuore…
…e la cucina del riciclo…è sempre qualcosa che lei mi ha insegnato, perciò prezioso!
Buon lunedì a te cara!
Quanti bei ricordi tesoor…le soffitte sono lo scrigno magico del passato e la tua nonna ti ha lasciato un bellissimo ricordo!!Questo pasticcio non è assolutamente banale anzi è un modo gustoso per riciclare il purè….favoloso e gustosissimo!!Un bacione,Imma
Grazie cara Imma, son contenta che ti piaccia questa mia ricettina, è molto simile al vostro gattò di patate; a casa mia non si butta nulla e come vedi, ecco cosa mi sono inventata 😉
Un abbraccio grande
Ciao, non è affatto banale la tua ricetta, anzi molto appetitosa. Trovo che in cucina, qualsiasi cosa sia una piccola invenzione golosa. E poi i tuoi ricordi sono bellissimi e i tortini presentati in modo molto elegante (e le foto? Perfette!). Ciao
Grazie di cuore cara, a casa mia le ricette come questa son quelle che riscuotono maggiore successo 😉
Se poi in una ricetta c’è anche un po’ di cuore…beh, è ancora più buona, secondo me…
Un abbraccio e buon lunedì
Bella la ricetta, uno di quei comfort food autentici, che sanno di casa e di famiglia riunita intorno a un tavolo, di felicità per le piccole cose. Bellissimi anche i ricordi su tua nonna, grazie di averli condivisi cuore a cuore con noi tesoro <3
Grazie a te per averli apprezzati…<3
E la ricetta è una di quelle facili facili, senza mode e senza tempo, che piacciono sempre tanto e che mettono un po' d'accordo tutti!
Un grande abbraccio e buon inizio di settimana 🙂
Ho avuto la fortuna di avere una sola nonna presente nella mia vita, non era una brava cuoca nemmeno lei, era una donna molto semplice e che non si tirava mai indietro se c’era da fare qualcosa. Uno dei ricordi più dolci che ho risale a quando avevo circa 6/7 anni, andavo a casa sua e lei che aveva una casa troppo piccolina, creava un tavolino per i più piccoli, e mi faceva sedere su dei cuscini morbidi, così un pranzo o una cena diventavano divertenti! Non c’è una ricetta banale e una migliore Simo, soprattutto quando ingredienti così familiari e gustosti, portando indietro con il tempo! io preferisco questo tipo di ricette, che arrivano dritte al cuore! e anche alla pancia…è quasi mezzogiorno!!
Grazie amica mia, ti mando un abbraccio!
E…conserva cari i ricordi della tua cara nonna, sono preziosi, sai?!
Bacio
Simo non c’è nulla d banale in questa ricetta. Io sono sostenitrice della semplicità. Delle ricette che raccontano una storia, un vissuto…Sono le più autentiche. È quella di tua nonna lo è. Una donna in grado di rialzare e di far del nulla fonte di vita. La loro capacità di arrangiarsi col niente, la forza che gli si leggeva sugli occhi quasi a non voler mostrar mai la debolezza, e non perché non ci fosse, ma perché non c’era tempo. Grazie per averla condivisa e raccontata mi hai ricordato il tempo trascorso con nonna che adesso non c’è più.
Hai proprio fatto un ritratto perfetto della nonna Gina, donna che aveva studiato solo fino alla quarta elementare, ma che sapeva vivere, e mi ha insegnato tante, tantissime cose, nonostante tutto.
E che mi manca tantissimo, ogni giorno di più.
Un abbraccio
Tua nonna doveva essere davvero una gran donna. Anche io ho imparato da mia nonna che era peccato buttare via il cibo, le sue polpette di riciclo del lesso erano le più buone che io abbia mai mangiato in vita mia. Giammai buttare il cibo, è proprio peccato. Il pasticcio di patate è una cosa che si fa abbastanza spesso dalle mie parti e non è sicuramente considerato una ricetta di serie B. Anzi, io lo adoro
Lo adoro anche io…e poi è bello perchè le ricette poi ognuno le personalizza come meglio crede…;)
Un abbraccio cara…vedo che ognuna di noi si porta la propria nonna nel cuore!
In cucina nulla è mai banale tanto più che tu sei solita fare sempre belle ricette e l’idea di questi tortini per recuperare il purè non è niente male. Grazie per averci aperto il baule dei tuoi ricordi..comporta emotività lo comprendo ma è anche un modo di far rivivere le persone che amiamo attraverso i nostri racconti. un abbraccio grande
Grazie per le tue bellissime parole, che conservo nel cuore.Ti mando un grande abbraccio <3
Una grande, bellissima figura quella della tua Nonna Gina, che abbiamo imparato ad amare e a conoscere attraverso i tuoi ricordi, cara Simo.
Le fiabe sonore su 45 giri…ce le ho ancora! Che emozione…
Sai che ho fatto come te qualche giorno fa, per riutilizzare del purè avanzato. Diciamo molto simile, con prosciutto cotto ed asiago a dadini e poi a sformatino. Una bontà!
Ti abbraccio e ti auguro un buon inizio di settimana
Susanna
Certo, sapevo di non aver proposto una novità, ma forse una banale ricetta del riciclo, però…mi piaceva l’idea di condividerla con voi….del resto questa è la mia cucina, un po’ pasticciona ma semplice e genuina, come me!
Ti abbraccio cara e buon inizio settimana
E la nonna Gina….quanto mi manca, sai?!
Riciclare in cucina è importante, e a volte dal riciclo nascono dei piatti super golosi! Se poi come in questo caso si accompagnano a ricordi di famiglia, allora hanno decisamente una marcia in più. Io un tortino così me lo mangerei proprio volentieri stasera per cena, per coccolarmi dopo la prima giornata lavorativa della settimana 🙂 Buon lunedì cara Simo!
Grazie carissima….te ne invio virtualmente uno allora 😉
…cena assicurata!
Un abbraccio e buon inizio settimana anche a te