Il dolce di Sant’Antonio da Padova è sublime e delicato; la base è un guscio di sfoglia che contiene un delizioso e soffice ripieno profumato.
Quando insieme alle amiche Miria e Monica, per l’appuntamento con la rubrica “Alla mensa coi Santi” abbiamo deciso la ricetta per il mese di Giugno, ho pensato subito a questo dolce….da sposina spesso mi recavo in veneto con i miei suoceri a trovare i parenti, e spesso questo era il dolce che ci veniva offerto, del quale ero affascinata e, lo ammetto anche particolarmente ghiotta.
Mi sono messa a studiare un po’ la ricetta e sinceramente all’inizio mi sono un poco spaventata: mi sembrava complicata e difficile da realizzare per una pasticciona come me.
Poi mi ci sono buttata e…che dire?!
E’ stato molto più semplice di quanto immaginassi.
Il risultato, che potete vedere da voi, coi vostri occhi, è un dolce molto scenografico, e sublime….oserei dire ancor più buono il giorno dopo della sua realizzazione e cottura.
Il dolce di Sant’Antonio da Padova si compone di un guscio di pasta sfoglia ripieno di un morbido impasto montato molto bene, proprio per renderlo particolarmente spumoso e sofficissimo, e con alla base una parte di canditi, frutta essiccata e mandorle tritate.
Ho visto diverse ricette in rete, ma quella che mi ha maggiormente colpito, e dal quale ho preso spunto, è quella della bravissima Francesca del blog “La maggiorana persa“…se non la conoscete vi consiglio di fare un giro sul suo blog, io lo adoro.
Questo dolce riprende la tradizione, dove si racconta che i frati della basilica regalavano un pane ai poveri per alleviare le loro sofferenze; ancor oggi è spesso acquistato da chi si reca lì in visita o pellegrinaggio, ed è proprio tipico della città di Padova, dove lo si può trovare in tutte le pasticcerie.
La sua forma vuole ricordare la cupola della basilica con le punte della sfoglia a riprendere un po’ le guglie.
E che dire di Sant’Antonio?
Io gli sono molto devota, spesso lo invoco ma ahimè, ammetto di non essere mai stata a Padova per poterlo pregare e far visita alla sua basilica bellissima e tanto ammirata.
Fernando di Buglione è il suo vero nome e nasce a Lisbona nel 1195.
A 15 anni è novizio nel monastero di San Vincenzo, tra i Canonici Regolari di Sant’Agostino e nel 1219, a 24 anni, viene ordinato prete.
Nel 1220 giungono a Coimbra i corpi di cinque frati francescani decapitati in Marocco, dove si erano recati a predicare per ordine di Francesco d’Assisi; ottenuto il permesso dal provinciale francescano di Spagna e dal priore agostiniano, Fernando entra nel romitorio dei Minori mutando il nome in Antonio.
Invitato al Capitolo generale di Assisi, arriva con altri francescani a Santa Maria degli Angeli dove ha modo di ascoltare Francesco, ma non di conoscerlo personalmente.
Per circa un anno e mezzo vive nell’eremo di Montepaolo, poi su mandato dello stesso Francesco, inizierà a predicare in Romagna e poi nell’Italia settentrionale e in Francia. Nel 1227 diventa provinciale dell’Italia settentrionale proseguendo nell’opera di predicazione.
Il 13 giugno 1231 si trova a Camposampiero e, sentondosi male, chiede di rientrare a Padova, dove vuole morire: spirerà nel convento dell’Arcella.
La data della sua festa è il 13 di giugno, ed è anche il protettore dei poveri e degli affamati, viene inoltre invocato per il ritrovamento degli oggetti smarriti….mia nonna Gina me lo faceva spesso invocare quando non trovavo qualcosa, e miracolosamente poi, il tutto saltava sempre fuori!
Il suo emblema è il giglio bianco con il quale viene raffigurato e i suoi numerosi miracoli in vita e dopo la morte, hanno ispirato molti artisti fra cui Tiziano, che ha dipinto il ciclo dei Miracoli di sant’Antonio da Padova nella Scuola del Santo a Padova, e Donatello.
Dal sito Santiebeati.it
Dolce di Sant’ Antonio da Padova
Equipment
- forno
- planetaria
Ingredienti
- 1 rotolo pasta sfoglia rettangolare
- 3 uova grandi
- 170 g zucchero
- 150 g farina 00
- 50 g fecola di patate
- 120 g burro
- 50 g uvetta sultanina
- 50 g mandorle pelate
- 40 g canditi all’arancia-cedro
- 3 cucchiai marmellata di albicocche
- 1 pizzico vaniglia bourbon in polvere
Istruzioni
- Nella planetaria con la frusta per montare, versare le uova con lo zucchero e la vaniglia bourbon; iniziare a montare ottenendo un composto gonfio e spumosissimo ( è possibile anche utilizzare le fruste elettriche). Tagliare il burro a tocchetti e scioglierlo nel microonde o a bagnomaria.
- Tritare metà delle mandorle e frantumarne la rimanente parte lasciandole a pezzetti abbastanza grossolani. Setacciare la farina con la fecola.
- Srotolare la pasta sfoglia ed adagiarla insieme alla sua carta antiaderente dentro ad uno stampo con cerniera del diametro di 20 cm, facendolo aderire ma lasciando i bordi ripiegati per bene verso l’esterno. Spalmare il fondo con la confettura di albicocche, spolverizzare con la farina di mandorle, poi adagiarci le mandorle a tocchetti, i canditi e le uvette.
- Versare il burro fuso tiepido nel composto gonfio di uova e zucchero, amalgamandolo delicatamente; unire al tutto la farina e la fecola setacciate insieme, sempre con una spatola mescolando dall’alto verso il basso, facendo molta attenzione a non smontare l’impasto ottenuto.
- Rovesciare il composto nel guscio di sfoglia, e ripiegarne il lembi con delicatezza, perchè non affondino, sull’impasto. Infornare a 180 gradi per 30-35 minuti con forno statico e, una volta cotto, lasciare nel forno spento con sportello chiuso per 5 minuti. Lasciar raffreddare molto bene prima di sformarlo e servirlo.
Note
Che dire quindi di questa meraviglia? Provatelo!
Non è bellissimo, oltre che delizioso?
Può sembrare complicato da fare ma non è assolutamente così: otterrete un dolce davvero scenografico e meraviglioso anche da presentare se avete ospiti a casa; piacerà a tutti per la sua leggerezza e profumo….
Insomma: spero di avervi convinto sulla sua bontà!
Questo mese Miria realizzerà per San Giovanni dei tortelli alle erbette e Monica invece, sempre per lo stesso Santo, un secondo piatto ligure, la torta di riso salata.
Come sempre questo che vedete sopra è il nostro banner; si trova a lato destro del mio blog, voi potrete cliccarci sopra per vedere tutta la raccolta delle nostre ricette.
Inoltre, ogni primo giorno del mese, la nostra rubrica arriverà puntuale da tutti voi ; come fatto finora, ognuna di noi vi parlerà di una ricetta legata ad un Santo in particolare, cercando di comporre anche un piccolo menù.
Spero di avervi deliziato con la mia ricetta e soprattutto di avervi fatto scoprire qualcosa in più relativamente alle tradizioni della nostra bella Italia.
Io come sempre vi aspetto su queste paginette pasticcione e vi dò appuntamento alla prossima idea…
Un caro saluto e a presto!
22 commenti
Come tu sai io non posso dolci e quindi non li faccio però questo prendo nota per farlo quando arriva un amico mese prossimo. Un pezzetto non essendo proprio tanto dolce lo mangio anch’io. Grazie della visita, un forte abbraccio e bacio.
(Ps.Ho visto la torta salata con piselli prosciutto…. la farrò fra giorni ho proprio gli ingredienti giusti grazie dell’idea)
Guarda Edwige, questo dolce fa un figurone se hai ospiti a casa, non è complicatissimo da fare (se l’ho fatto io…. 😉 )
Tornando a noi, vorrei passare un po’ di più dalle amiche, ma il tempo è sempre tiranno, ahimè….
Prova la torta salata, è top!
Bacione
Complimenti bellisimo ma una domanda stupida per vedere se il dolce è cotto posso fare la prova stuzzicadente… grazie mille
Si certo…tieni conto che all’interno rimane molto morbido e soffice 😉
Un caro saluto e buona giornata 🙂
Spettacolare questo dolce…veramente superlativo…
Stiamo imparando un sacco di cose interessanti..
Un abbraccio
moni
Grazie carissima, e pensa che non è neppure complicato da fare…..se ce l’ho fatta io, può farcela chiunque!
Un abbraccio a te <3
Simo, questo dolce è strepitoso e mi colpisce particolarmente perché Sant’Antonio da Padova è il santo patrono del mio paese. Facciamo grande festa il 13 giugno qui, per onorare questa bella figura! Purtroppo quest’anno non sappiamo neppure se si potrà fare la processione, ma l’anno prossimo ci rifaremo! Bravissima come sempre amica!
Baci,
Mary
Beh, allora quest’anno non puoi esimerti dal provare questo dolce…me lo devi promettere, eheheheh 😉
Scherzi a parte, provalo davvero…ti conquisterà!
Un bacio grande e grazie per la tua vicinanza sempre discreta ma per me importante, ti voglio bene! <3
ma daiii, è davvero molto bello, unico e particolare nella sua forma, non l’avevo mai visto nè sentito nominare
questo dolce e devo dire che mi ha incuriosito molto e che lo farò sicuramente!
Sai che anche a me hanno insegnato a chiedere l’aiuto a Sant’ Antonio, quando non si trova qualcosa
con una formuletta da recitare, tante tante ma tante volte funziona, (devo dire sempre!!!!)provare per credere!!!!!!
Un mega baciotto, buona festa della Repubblica
In veneto è molto famoso questo dolce ed è davvero buonissimo oltre che spettacolare da presentare!
Ahahahah e poi mi fa piacere che anche tu conosci la formuletta per invocare “Sant’Antoni dala barba bianca…famm truà quel ca ma manca….Sant’Antoni guarda giò, famm truà quel ca g’ho no…”
…..e zac! Si trova!Provare per credere…..
Bacio grandissimo
Simo ma quanto è goloso questo dolce? Me lo salvo e appena ho smaltito questi chili in più, lo provo. Conosco bene S. Antonio, la sua storia e la sua basilica. I miei genitori si chiamano entrambi Antonio (e Antonietta) e sono a lui devoti. Ho cominciato ad andare a Padova sin da bambina ma questo dolce non lo conoscevo. Buona festa della Repubblica tesoro.
ps Come sta il nuovo cucciolo di casa?
ahahahaha sui chili in più soprassediamo anche se io poi mica tanto ci credo, sai?!
Se in linea perfetta amica mia!
Prova comunque questo dolce, per te che sei bravissima e sai fare meraviglie, realizzarlo sarà una bazzeccola….fidati!
…e mangiarlo…..ancor di più 😉
Il cucciolo si sta abituando a noi e noi a lui…ci sono momenti un po’ pesanti, ma confido nel tempo che lo farà maturare…
Un bacione <3
Stupendo! Non lo conoscevo e lo trovo scenografico e particolare, molto interessante!
Vado a farmi un giro dalle altre ragazze. Mi piace questa vostra rubrica 🙂
Un bacio
Questa rubrica ci fa ogni volta scoprire tradizioni che non immaginavamo esistessero, sai?!
E di questo dolce che dire…..che l’abbiamo trovato favoloso!
Un mega abbraccio
Non conoscevo nè il dolce nè la tradizione, ma ti devo dire che è bellissimo e poi noi in famiglia siamo molto legati a Sant’Antonio.
baci
Alice
Allora ti consiglio proprio di provarlo, bravissima come sei ti verrà uno spettacolo 😉
Bacione grande e buona giornata 🙂
Tiene una forma bonita.
Y el corte se ve muy bien.
1 saludito
Grazie mille! Un caro saluto
Non lo conoscevo affatto.. eppure Sant’Antonio è il mio Santo protettore, visto che sono nata il 13 giugno! Sembra una delizia!!! :-* baci e buon lunedì
Ma daiiii….davvero? Non ricordavo la tua data di nascita, proprio quel giorno…
Beh, allora come minimo lo devi assolutamente provare!
vedrai che delizia….
Un bacio grande
Pensa che non avevo mai sentito nominare questo dolce!!! si hai ragione, anche io lo trovo bellissimo. E’ davvero originale come forma, e poi le ricete della tradizione non deludono mai. E ha quell’aspetto casalingo, senza tanti fronzoli che sai che amo molto
Hai riassunto nel tuo commento tutto il mio pensiero…è un dolce casalingo ma allo stesso tempo elegante e molto scenografico!
Un bacione cara