I biscotti ambrosiani, ricetta tipica lombarda, nella tradizione venivano preparati il 7 dicembre, per onorare Ambrogio, vescovo e patrono di Milano
Eccomi arrivata anche in questo mese di dicembre ad onorare la rubrica “alla mensa coi santi” che ci accompagna da quasi un anno intero, insieme alle amiche Miria e Monica.
Questo mese ho voluto dedicare una ricetta alla mia regione d’origine, la Lombardia, realizzando un dolce dedicato proprio al vescovo patrono di Milano, Sant’Ambrogio, che si festeggia il giorno 7 di dicembre.
Ammetto che io non sono cresciuta in Milano città, ma in un piccolo paesino dell’hinterland nella zona del Legnanese-Rhodense…le origini dei miei nonni/bisnonni sono di varie località della Lombardia (Varese, Como, Mantova).
Solo due dei miei nonni sono originari della zona del milanese; il mio nonno materno, in particolare, era proprio milanesissimo, ma ahimè non l’ho mai conosciuto, essendo deceduto in giovane età (mia mamma era ancora una bambina), lasciando la nonna Gina a crescere due figli piccini, nella miseria più nera dell’immediato dopoguerra.
Non ricordo particolari tradizioni legate ai Santi trasmessami dai miei nonni; ricordo solo che la nonna paterna Lucia, di origini mantovane, festeggiava sempre Santa Lucia come fosse un’altro “Natale”, oltretutto essendo anche giorno del suo onomastico e compleanno!
Mi sono affidata così ad un libro molto bello di ricette milanesi che conservo gelosamente, dove ho reperito appunto questa versione di biscotti Ambrosiani, sperando siano il più possibile simili a quelli di una volta.
Il giorno di Sant’Ambrogio a Milano è davvero festa grande: si apre la stagione del Teatro alla Scala con la Prima, che richiama molti nomi del Jet set nazionale e personaggi politici, illustri e non, amanti dell’opera.
Si apre anche la fiera degli “Oh bej oh bej” che una volta si teneva vicino alla basilica di Sant’Ambrogio, mentre ora si trova in zona Castello Sforzesco….questo termine prende il nome dall’esclamazione gioiosa dei bambini che, alla vista dei dolci e dei balocchi, insomma di tutte le belle cose esposte, esultavano inneggiando: che belli!!
Vi racconto quindi qualcosa in più di questo Santo che io tengo particolarmente nel cuore…
Ambrogio, come dicevo, è Vescovo e patrono di Milano e della sua diocesi, insieme a San Carlo Borromeo.
Nasce nel 339 in Germania, a Treviri, in una ricca famiglia Romana.
Il padre era governatore delle Gallie, quindi un importante funzionario imperiale; quando improvvisamente morì, Ambrogio con la sorella Marcellina (Santa) e la madre ritornarono a Roma.
Qui continuò gli studi, imparò il greco e divenne un buon poeta e un oratore; proseguì successivamente gli studi per la carriera legale ottenendo molti successi in questo campo come avvocato, finché l’imperatore Valentiniano lo nominò nel 370 governatore, con residenza a Milano.
Una carriera impressionante; Ambrogio fece il governatore solo quattro anni, ma la sua opera fu molto incisiva.
Era un uomo al di sopra delle parti e dei partiti, aveva costantemente l’occhio rivolto al bene di tutta la popolazione, non escludendo nessuno specialmente i poveri.
Questo atteggiamento gli guadagnò non solo la stima ma addirittura l’affetto sincero di tutta la popolazione, senza distinzione. Possiamo dire che fece così bene il governatore che il Popolo di Dio (con l’imperatore e il Vescovo di Roma Papa Damaso) lo ritennero degno di fare il vescovo.
Fatto vescovo, decise di rompere ogni legame con la vita precedente: donò infatti le sue ricchezze ai poveri, le sue terre e altre proprietà alla Chiesa, tenendo per sé solo una piccola parte per provvedere alla sorella Marcellina, che anni prima si era consacrata Vergine nella Basilica di San Pietro.
Ambrogio ebbe sempre una grande stima per la madre, per la sorella e per la decisione presa da lei.
Nel suo ministero si piegò sulle necessità degli ultimi e scrisse opere esegetiche, morali e spirituali; diede forma alla Chiesa milanese e piantò il seme del suo rito liturgico particolare (ad esempio, l’inserimento del canto nella liturgia)
Proprio per tutto questo, viene definito uno dei quattro grandi dottori della Chiesa d’Occidente, insieme a Gerolamo, Agostino e Gregorio Magno.
Morì a Milano nel 397, il 4 aprile, ma è venerato in particolare in questo giorno, il 7 dicembre, nel quale ricevette, ancora catecumeno, l’episcopato, mentre era prefetto della città.
Vero pastore e maestro dei fedeli, fu pieno di carità verso tutti, difese strenuamente la libertà della Chiesa e la retta dottrina della fede contro l’arianesimo e istruì nella devozione il popolo con commentari e inni per il canto.
Il suo emblema sono le api, il pastorale ed il gbbiano, mentre è patrono di vescovi e di apicoltori.
Dal sito Santi e beati.it
Questi biscotti sono a lui dedicati, e quindi ho deciso di riproporli.
Nella storia viene detto che avevano una tipica forma a nodo, ma non sono riuscita a trovare delle immagini che li rappresentassero al meglio; ho voluto a modo mio reinterpretarli così, anche perchè l’impasto particolarmente morbido non mi ha permesso di creare dei nodi abbastanza belli e fotogenici.
Ho seguito comunque alla lettera la ricetta, riportata sul libro “Vecchia Milano a tavola, di Meravigli editore scritto da Martino Vaona e da Giovanna Calzone.
Burrosi, squisiti, assolutamente non light, sono davvero irresistibili, e che dire: provateli, una volta ogni tanto uno strappo alla regola si può tranquillamente fare!
Io li trovo perfetti per accompagnare un tè, e visto che stiamo per entrare nel periodo natalizio, sono ottimi anche da regalare.
Biscotti ambrosiani, ricetta tipica lombarda
Equipment
- forno
Ingredienti
- 125 g farina 00
- 125 g burro
- 50 g zucchero
- 2 uova
- 1/2 cucchiaio cannella in polvere
- 50 g mandorle dolci
- q.b rum
- q.b zucchero a velo
Istruzioni
- Su una spianatoia o in una ciotola impastare la farina con lo zucchero, i tuorli d'uovo, la cannella e le mandorle tritate finissimamente. Unire poi il burro leggermente ammorbidito ed un goccio di Rum, fino ad ottenere una consistenza tipo una frolla morbida.
- Accendere il forno e portarlo ad una temperatura di 180°, e ricoprire una leccarda con carta forno.Una volta raggiunta la giusta consistenza dell'impasto, prendere la pasta un poco alla volta e formare dei bastoncini del diametro circa di due cm e mezzo. Tagliarne dei pezzi in modo da annodarli o creare una sorta di ciambellina (come ho fatto io).
- Adagiare ciascuna ciambellina sulla placca del forno, distanziandole fra loro, spennellare con l'albume sbattuto e infornare a 180-200 gradi con funzione statica per circa 12-15 minuti: si devono dorare appena. Lasciarli raffreddare completamente e spolverizzarli con abbondante zucchero a velo
Note
La ricetta è stata tratta dal libro “Vecchia Milano a tavola”
Questo mese le mie compagne d’avventura hanno realizzato anch’esse dei piatti spettacolari…
Monica ci ha voluto deliziare con dei panini speciali tipici siciliani, dedicati a Maria Immacolata, le muffolette
Miria invece ha voluto anch’essa ispirarsi alla tradizione lombarda e ci ha preparato il tipico rostin negàa, in onore di Sant’Ambrogio.
Come sempre, potrete visionare tutte le ricette pubblicate finora cliccando sull’immagine come quella riportata qui sopra, che trovate a lato destro del mio blog.
Grazie come sempre a tutti voi perchè seguite ed apprezzate questa nostra rubrica; noi ogni volta impariamo tante belle cose nuove, scopriamo tradizioni e ricette della nostra Italia, un grande arricchimento, importante e prezioso.
Io colgo l’occasione per mandarvi un abbraccio, salutarvi e darvi appuntamento al prossimo mese con altre idee e ricette legate al culto dei Santi.
Buonissima giornata!
16 commenti
Mi sto appassionando sempre di più alla cucina lombarda, dovrò fare anche questi golosi biscotti.
Baci
Siiii devi provarli!!! Bacione amica mia 🙂
Non potendo replicare i tui biscotti (che non conoscevo) visto che sono a dieta, mi sono letta con molto interesse la storia di Sant’Ambrogio. Molto interessante. Io sono molto affezionata a Milano e alle sue tradizioni. Non c’era anno in cui non mi recavo alla fiera degli Obej obej. Poi l’hanno portata al castello sforzesco e, secondo me, ha perso il suo fascino. Se poi ci metti che negli ultimi anni, sono diventata insofferente alla ressa e alla folla … Ora poi non c’è problema, con questo virus non si può nemmeno uscire dal proprio paese. Grazie per le tante notizie che mi hai dato. Ti mando un abbraccio stretto stretto. Un bacio
Esatto, da quando è al Castello la fiera è cambiata…anche gli espositori hanno cambiato tono merceologico rispetto alla tradizione di una volta, ma vabbè…fa niente, noi manteniamo vivo il ricordo che è sempre molto importante.
Un abbraccio, ti ringrazio per l’apprezzamento e spero che tutto il brutto che ci circonda, presto possa diventare un triste ricordo…
Buona giornata amica mia!
Ciao Simo, carinissimi questi biscotti, immagino la loro bontà, 😋 sia a colazione con un cappuccino ☕ o a merenda con un caldo tè. Ideali in queste giornate uggiose portate dal generale inverno, qui sta piovendo a catinelle ☔ 💦 e l’aria è gelida, arriva dal Gran Sasso dove sta nevicando. Vabbè… 💪🤞 Interessante anche le notizie di storia del Santo. Ogni tanto, conoscere cose nuove o rinfrescare la memoria fa bene alla mente e all’anima. Buona serata a tutti voi anche a Hunfry 🐶 ❤
Carissima buona giornata!
Qua ti dico solo che ieri nevicava….fa un freddo che non immagini, un umido pazzesco, e….un buon tè caldo con dei biscotti home made ci sta alla grande 😉
Sant’Ambrogio per noi lombardi è preziosissimo anche perchè è stato il creatore della liturgia Ambrosiana nelle funzioni religiose che ci differenziano da tutto il resto dell’Italia che usa il rito romano.
Un bacio grande e grazie come sempre, qui tutti ricambiano il saluto 🙂
La nostra famosa fiera degli “o bei o bei”…. che bei ricordi!!!!! Bellissime queste notizie, è sempre un piacere leggere, conoscere e sapere, GRAZIE!!!!!
Questi biscotti non li conoscevo, ma devono essere buonissimi, semplici come amo siano. Grazie Simo, ti abbraccio con un mega bacione, qua sta nevicando bene bene, con fiocchi grandissimi… che meraviglia!!!!!!!
Vero?! Che bello era! Adesso ha perso il suo vecchio fascino ahimè…
Grazie a te che apprezzi ciò che scrivo…mi fa un piacere immenso.
E…nevica anche qui!
Baciusss
Ha ragione Elena, con questa rubrica si imparano un sacco di cose nuove. Mi sa che nel mio periodo milanese io i biscotti ambrosiani non li ho incontrati. O magari sì e non lo sapevo e magari proprio nel fiera degli Oh bej oh bej che mi ricorda tanto i miei primi anni di Università.
Grazie Simona!
Ammetto che io, di origini lombarde, non conoscevo questi biscotti…leggendo però testi sulla tipica e tradizionale cucina milanese e lombarda, li ho trovati. Che dire….non si finisce mai di imparare!!
Un grande abbraccio e buona serata
Mi piace proprio questa vostra rubrica. Oltre alle vostre ricettine sfiziose imparo sempre un sacco di cose storiche. La fiera che si chiama “oh bej oh bej” mi ha fatto troppa tenerezza….
Siiiii è una fiera storica che si svolge a Milano da secoli!
Io ci son sempre andata, ultimamente è un po’ cambiata, ma ricordo che da bambina mi ci portavano i miei 🙂
un bacione cara
Questi biscotti devono essere deliziosi. Sai che non li conosco?
Li proverò.
Un bacio
Non li conoscevo neppure io, grazie alle ricerche che facciamo per la nostra rubrica li ho scoperti.
Provali e poi dimmi!
Un baciotto
Che buoni Simo! E grazie anche per le notizie storiche. Un grande abbraccio Susanna
Grazie a te amica cara per seguirmi sempre con tanto affetto!
Bacioni grandi