Le polpette uova e cacio per San Filippo Neri, sono semplici, rustiche e saporite; vengono realizzate in onore del santo che si ricorda il 26 maggio
Bentornati amici ed amiche qui sulla mia paginetta pasticciona anche oggi, con la nostra bella rubrica mensile “Alla mensa coi santi“, scritta come sempre insieme alle amiche Miria e Monica.
Rubrica questa che si tiene ogni primo giorno del mese ed onora ogni volta un santo in particolare, attraverso un piatto della tradizione popolare a lui dedicato.
Questo mese ho deciso di scegliere una ricetta davvero semplice e tanto rustica, legata alla tradizione laziale; una ricetta dedicata a san Filippo Neri, buona e allegra come lui (questo è quello che scrivono i due sacerdoti autori del libro “In cucina con i santi”edito da San Paolo).
Io sapevo ben poco su di lui, e così mi sono voluta documentare per raccontare un po’ anche a voi qualcosa in più sulla sua vita e le sue opere.
San Filippo Neri è il patrono dei giovani e si festeggia il giorno 26 di maggio; fondò il primo oratorio intorno all’anno 1550, con l’intento di creare una comunità di religiosi e laici unita in un vincolo di mutua carità sullo stile degli apostoli.
Figlio di un notaio fiorentino di buona famiglia, nacque a Firenze nel 1515; ricevette una buona istruzione e poi fece pratica dell’attività di suo padre.
Subì l’influenza dei domenicani di san Marco, dove Savonarola era stato frate non molto tempo prima, e dei benedettini di Montecassino, così, all’età di diciott’anni abbandonò gli affari e andò a Roma, dove visse come laico per diciassette anni e inizialmente si guadagnò da vivere facendo il precettore, scrisse poesie e studiò filosofia e teologia.
A quel tempo la città era in uno stato di grande corruzione, e nel 1538 Filippo Neri cominciò a lavorare fra i giovani della città fondando una confraternita di laici che si incontravano per adorare Dio e per dare aiuto ai pellegrini e ai convalescenti, e che gradualmente diedero vita al grande ospizio della Trinità.
Filippo passava molto tempo in preghiera, specialmente di notte e nella catacomba di san Sebastiano, dove nel 1544 sperimentò un’estasi di amore divino che si crede abbia lasciato un effetto fisico permanente sul suo cuore.
Nel 1551 fu ordinato prete e andò a vivere nel convitto ecclesiastico di san Girolamo, dove presto si fece un nome come confessore; gli fu attribuito il dono di saper leggere nei cuori.
Ma la sua occupazione principale era ancora il lavoro tra i giovani: San Filippo era assistito da altri giovani chierici, e nel 1575 li aveva organizzati nella Congregazione dell’Oratorio.
Per la sua società (i cui membri non emettono i voti che vincolano gli ordini religiosi e le congregazioni), costruì una nuova chiesa, la Chiesa Nuova, a santa Maria “in Vallicella”; diventò famoso in tutta la città e la sua influenza sui romani del tempo, a qualunque ceto appartenessero, fu incalcolabile.
Si spense nelle prime ore del 26 maggio 1595, all’età di ottant’anni, amato dai suoi e da tutta Roma di un amore carico di stima e di affezione.
Dal sito Santi e beati.it
Tornando a noi, su questo sito ho trovato la ricetta molto facile ed approssimativa (quella delle nostre nonne, per intenderci) di queste favolose polpette uova e cacio che nella loro bontà semplice e rustica rappresentano appieno lo spirito del Santo, e ci fanno gioire al loro assaggio.
Si diceva che San Filippo Neri fosse il santo della gioia, era sempre pronto a ridere ed aveva la battuta pronta, soprattutto coi suoi ragazzi….a loro diceva: “State buoni, se potete”.
Era anche attento però agli ultimi della città e a Roma tutti lo chiamavano Pippo bono….e quando gli fu proposto di divenire cardinale rispose: “Preferisco il paradiso”.
Trovo che queste polpette siano davvero buone; portano l’allegria in tavola, con la loro semplicità e bonarietà.
Qui vi mostro la semplicissima spiegazione di come prepararle.
Polpette uova e cacio
Ingredienti
- 140 g pane casareccio anche raffermo
- 55 g pecorino grattugiato
- 1 uovo
- q.b latte
- q.b prezzemolo
- q.b sale e pepe nero
- q.b olio per friggere
Istruzioni
- Sbattere in una capiente ciotola l'uovo con il sale, il pepe ed il pecorino grattugiato; aggiungere un po' di prezzemolo tritato e sbattere il tutto creando una bella crema densa.
- Prendere il pane e farlo a fette; togliere la parte della crosta dura ed eliminarla; ammollare la parte morbida del pane in un po' di latte, poi strizzarla ed aggiungerla al composto di uova e formaggio, amalgamando ben bene.
- Con le mani umide farne delle polpette grandi come delle noci, arrotondarle bene e metterle a friggere in abbondante olio ben caldo; scolarle dall'unto su carta assorbente e servirle caldissime.
Note
Questo mese, oltre alle mie polpette, Miria preparerà la Bubbetella, Zuppa di San Prisco
Monica invece porterà il dolce, l’Anello di San Cataldo
Come sempre questo che vedete sopra è il nostro banner; io lo metterò a lato destro del blog così potrete cliccarci sopra per vedere tutta la raccolta delle nostre ricette.
Inoltre, ogni primo giorno del mese, la nostra rubrica “Alla mensa coi santi” arriverà puntuale da tutti voi ; come fatto finora, ognuna di noi vi parlerà di una ricetta legata ad un Santo in particolare, cercando di comporre anche un piccolo menù.
Speriamo come sempre di aver fatto cosa gradita proponendovi queste interessanti ricette storiche e legate al culto dei santi che tanto amiamo; io vi ringrazio di esserci sempre e colgo l’occasione per salutarvi e darvi appuntamento alla prossima settimana con nuove idee pasticcione sempre qui su questi schermi!
A presto
16 commenti
queste polpette sono veramente invitanti, mi vien voglia di addentarne un paio anche ora.
Un bacione
Miria
e faresti bene 😉
Baciotto cara!
Ma che buone queste polpette, semplici, genuine, sanno di buono,
ottima ricetta, brava Simo….
Polpette con il sapore di una volta, realizzate con ingredienti poveri e spesso di riciclo…buone da matti!
Prova e poi mi dici 😉
Bacione
Non le ho mai assaggiate ma dove c’è cacio sicuro non si sbaglia 🙂 le polpette mettono subito allegria e sono davvero un piatto conviviale, le mangi con le mani mentre scherzi con gli amici
Queste sono irresistibili, vanno giù come le ciliegie, una dopo l’altra, ehehehe 😉
Hai ragione, le polpette riportano il sorriso…
Come rinunciarvi?!
Un bacione grandissimo!
Le ricette di una volta avevano sempre pochi ingredienti e, nonostante tutto, sapevano essere gustose e golose, nonostante tutto. Bella anche la storia, bravissima
Proprio così, hai colto nel segno…
Senza dosaggi, molto a occhio, ma….che bontà!
Un bacione grande anche a te cara <3 Buon inizio di settimana
Ciao Simo, polpette… polpette e ancora polpette… le adoro in qualunque modo vengono fatte, per me sono magiche, invitanti e golose. In più hanno il fascino di non stancare mai. E appena arrivano sulla tavola è sempre una festa. 🎉👏🎵 Queste uova e cacio sono belle e appetitose. 😋 Un abbraccione. 🌷💖
Sono d’accordo, anche nel mio ebook ne avevo parlato dedicando loro un intero capitoletto…
Io le amo in tutte le loro declinazioni….e vedo che non sono l’unica 😉
Un abbraccione grandissimo anche a te!
Mi piacciono tantissimo queste polpette Simo, somigliano alle nostre pallotte cacio e ova di cui sono ghiottissima! Bravissima come sempre!
Bacio grande,
Mary
Esatto, ma se non erro le vostre sono al sugo….dico bene?
Queste sono fritte e senza sugo…ma irresistibili!
Un bacione grandissimo <3
Che bella e buona recetta cara!!
E’ assolutamente da provare, credimi!
Un grande abbraccio carissima
È proprio vero lui era proprio come queste polpette, semplice ma meraviglioso…
È una figura che amo molto per la sua forza e al tempo stesso dolcezza…
Un abbraccio grande
Moni
Ecco io invece non lo conoscevo bene come te…
Un santo che ho avuto davvero il piacere di scoprire attraverso la nostra bella rubrica!
Un grande abbraccio anchw a voi 🙂