La ricotta e San Francesco di Assisi: una storia che risale al medioevo e che racconta quanto questo latticino fosse amato tanto da insegnare ai pastori laziali come realizzarlo.
Buongiorno amici ed amiche e buon mese di ottobre!
Finalmente siamo in pieno autunno, ed ammetto che non ne vedevo l’ora!
Sono felice di essere tornata a temperature piu ragionevoli; adoro il freschetto, la copertina sulle spalle la sera, la tisana calda, lo stare accoccolata sotto le coperte nel letto la mattina appena sveglia.
Il ricominciare ad accendere il forno per cuocere dolci profumati che sanno di casa e di buono, il preparare piatti confortanti con lunghe cotture e poi assaporarle con voluttà, mmmm…
Tutto bellissimo direi!
Questo mese pero, nella consueta rubrica “Alla mensa coi Santi” non vi parlerò di un piatto di questo genere; non un lievitato, un dolce, uno stracotto o qualcosa di simile…oh, no.
Vi parlerò di un formaggio che tutti conoscete e che è legato ad uno dei Santi maggiormente venerati nella nostra bella Italia (di cui è addirittura il patrono!): sto parlando proprio di lui, San Francesco di Assisi.
Ebbene sì: La ricotta e San Francesco di Assisi sono indissolubilmente legati.
Esiste una storia che racconta di come lui avesse insegnato a preparare questo fresco e delizioso latticino ai pastori laziali, che poi l’hanno nel tempo sempre realizzato.
Io amo la ricotta; la utilizzo in tantissime preparazioni, sia dolci che salate.
Poi sotto vi lascerò alcune ricette che nel tempo ho cucinato nella mia cucina pasticciona nell’arco di questi quasi 15 anni di lavoro…
Francesco d’Assisi figlio di un ricco mercante, da giovane aspirava ad entrare nella cerchia della piccola nobiltà cittadina.
Dopo aver compiuto imprese militari però, si convertì e decise di servire il Signore in penitenza, solitudine e totale povertà, abbandonando tutti i beni terreni e la famiglia.
Fondò l’ordine dei francescani, e predicò in strade e piazze di tutta Italia; dovunque accorrevano a lui folle numerose e discepoli che lui chiamava fratelli.
I suoi emblemi sono il lupo e gli uccelli; oltre ad essere Patrono d’Italia è anche protettore degli animali.
Si venera il 3 ottobre, data della sua morte avvenuta ad Assisi.
Che latticino è dunque, la ricotta?
La ricotta è un latticino ottenuto riscaldando, con o senza aggiunta di acidificanti, il siero residuato dalla lavorazione del formaggio (ri-cotta per via della doppia cottura).
Dato che non viene prodotta dalla cagliata, ma da un suo sottoprodotto (il siero di latte), la ricotta non può essere considerata un vero e proprio formaggio.
Nelle varie lingue, la ricotta è conosciuta come:
– Whey cheese o whey protein chese nei paesi anglofoni
– serac o recuit o brousse in quelli francofoni
– Requeson in Spagna
– Requejiao in Portogallo
Mario Vizzardi nel suo libro “Formaggi Italiani” (Edagricole), sostiene, come dicevo sopra, che la ricotta sia originaria dell’agro romano e la sua diffusione si deve proprio a San Francesco d’Assisi.
Trovandosi egli infatti nel 1223 a Greccio, una località laziale dove poi realizzò il primo presepe, insegnò ai pastori l’arte di produrre questo delizioso latticino.
Realtà o leggenda, la ricotta ben si addice allo stile francescano visto che era considerato un ingrediente povero.
E per queste ragioni nel ‘700, il Vaticano ne vietò l’uso ai cuochi e pasticcieri del Papa…
Questo proprio per renderne più facile l’approvvigionamento da parte di chi poteva permettersi solo questo formaggio e non altri.
(notizia presa da QUI)
Con il termine “ricotta” si intende, di solito, quella fresca, che ha una forma tronco-conica dei recipienti forati (le fuscelle) nei quali viene messa a scolare.
Di colore bianco più o meno candido, in base al tipo di latte impiegato, ha una consistenza soffice e granulosa, non elastica nè tantomeno dura.
E’ stata la mia prima volta con la produzione della ricotta; qui tempo fa avevo sperimentato il Labneh, con lo yogurt, facendolo semplicemente scolare e privandolo del suo liquido.
Quindi, provando a cimentarmi con la ricotta, ho provato due volte; ammetto che la prima volta ho seguito una ricetta fallimentare e il risultato è stato un disastro.
Successivamente però mi sono affidata a questa ricetta di Giallo Zafferano, e stavolta ce l’ho fatta, con immensa soddisfazione!
Come ho fatto?
Ho preso un litro di ottimo latte fresco intero, un limone, del sale fino, un colino a maglie fitte, una fuscella che avevo conservato da acquisti del passato.
Con un litro di latte fresco ho ottenuto 250 g di formaggio.
Ho iniziato versando in una casseruola dal fondo spesso il latte e l’ho portato ad una temperatura di 90 gradi (ho utilizzato un termometro da cucina).
Mentre il latte si scaldava, ho spremuto mezzo limone, filtrandone il succo; una volta raggiunta la temperatura di 90°, ho tolto il latte dal fuoco e ci ho versato il succo di limone e un quarto di cucchiaino di sale.
Ho mescolato ben bene con una frusta da cucina, poi ho messo il coperchio e lasciato riposare circa 15 minuti.
Trascorso questo tempo con un cucchiaio di legno ho rotto la cagliata che si era formata.
Ho atteso ancora qualche minuto, poi ho messo il colino su una ciotola grande e dentro pian piano, con un mestolo ci ho versato la cagliata, che successivamente ho trasferito dentro alla fuscella.
Una volta riempita completamente la fuscella con tutta la cagliata ho premuto un po’ per pareggiarla, l’ho appoggiata nel colino a scolare ben bene, coperta con un canovaccio di cotone pulito.
Successivamente l’ho messa in frigorifero e lasciata lì per circa tre/quattro ore, in modo da solidificare.
Trascorso questo tempo era pronta per essere gustata così, fresca in purezza o utilizzata in varie preparazioni come:
– dessert alla ricotta e cioccolato
– orecchiette al pesto di ricotta, mandorle e pomodorini
– torta alla crema di ricotta e mirtilli
– gnudi di ricotta e cavolo nero
Digitando la parola ricotta, beh….nel mio blog vi si aprirà un mondo!
Come sempre questo che vedete sopra è il nostro banner; io lo metterò a lato destro del blog così potrete cliccarci sopra per vedere tutta la raccolta delle nostre ricette.
Inoltre, ogni primo giorno del mese, la nostra rubrica “Alla mensa coi santi” arriverà puntuale da tutti voi…
Come fatto finora, ognuna di noi vi parlerà di una ricetta legata ad un Santo in particolare, cercando di comporre anche un piccolo menù.
Oltre alla mia ricotta per San Francesco, questo mese ecco le proposte delle amiche che partecipano con me alla rubrica:
Monica ha realizzato la Kremowka Papieska in onore di San Giovanni Paolo II
e Miria il Banbury cakes per San Luca.
Qui sotto come sempre la nostra bellissima mappa interattiva che potrete consultare per vedere tutte le ricette fatte finora…
Qui invece, anche per questo mese ecco cosa abbiamo realizzato per voi:
Il planner scaricabile e stampabile con il calendario del mese, un santo da festeggiare, una bella ricetta e tanto spazio per poter annotare le vostre cose e le vostre date importanti…
Stampatelo e tenetelo sul frigorifero, davanti alla scrivania, in cucina o dove vi va!
A noi piace tantissimo e speriamo che piaccia tanto anche a voi <3
Cliccate sull’immagine qui sotto e vi si aprirà il pdf relativo al mese di ottobre, scaricabile e stampabile!!!
Qui invece potrete trovare una raccolta delle ricette di tutti i Santi d’Autunno, realizzate in questa rubrica per voi!
Non è fantastico?!
Cliccando sopra l’immagine vi si aprirà il pdf dove troverete tutto!
Ora però è giunto proprio il momento di salutarvi…
Ho scritto molto, lo so e un po’ me ne scuso, ma tante cose c’erano da dire questa volta!
Questa è una rubrica che arricchisce tanto, noi che la scriviamo ne beneficiamo per prime.
Un grande abbraccio a voi, e…alla prossima!