La torta di Arignano per San Remigio è un dolce profumatissimo dalla consistenza umida, a base di mele ed amaretti.
Di nuovo qui con voi ecco la Simo, pronta e scattante per l’appuntamento con la rubrica “Alla mensa coi Santi“, scritta con le amiche Miria e Monica.
Questo mese ho realizzato un dolce che mi ha colpito per i suoi ingredienti e che ho trovato sul mio amatissimo libro “I dolci delle feste” di Slow food editore.
E’ la Torta di Arignano per San Remigio di Reims; ha una consistenza umida e molto particolare, non avendo farina al suo interno ma amaretti, mele, cacao, burro ed altri aromi…
Dovrebbe essere anche senza glutine, controllate bene però se gli amaretti utilizzati lo sono oppure no.
Una torta questa, che mi è piaciuta un sacco e che la prossima volta però cuocerò in uno stampo più piccolo, visto che mi è venuta un po’ bassina (faccio mea culpa!).
Si realizza, come dice il nome, nel comune di Arignano, nel chierese, tra la collina di Torino e il Monferrato astigiano.
La sua particolarità è che, in zona, viene utilizzata una varietà speciale di mela, un ecotipo locale per l’appunto, detta il “Pom d’Argnano”…
E’ un frutto generalmente di pezzatura media, dalla buccia lucida verde sfumata di rosso e dalla polpa croccante dal sapore erbaceo (io ahimè ho usato la mela Fuji, non avendo quella tipica).
Questo dolce, è incluso nei prodotti tradizionali del Piemonte e si prepara tutt’ora per la festa del patrono San Remigio.
Nonostante il suo spostamento nel calendario liturgico post conciliare al 13 gennaio, qui si continua a celebrarlo il primo di ottobre.
Fino al 1976 questa data era importante perché coincideva con l’inizio della scuola: da qui il nome “Remigini” dato ai bimbi di prima elementare che iniziavano quel giorno il loro percorso.
San Remigio di Reims nasce a Laon in Francia nel 440 e muore appunto a Reims nel 532; si festeggia il 1 ottobre ma anche il 13 gennaio ed il suo nome deriva dal latino “colui che rema, rematore”.
Il suo emblema è il bastone pastorale ed una fiala d’olio.
Viene eletto vescovo di Reims molto giovane, a 22 anni e riesce, insieme a san Gildardo, a convertire Clodoveo I, re dei Franchi, alla religione cristiana, con l’aiuto della sposa di quest’ultimo, Clotilde.
La leggenda vuole che lo Spirito Santo o un angelo, sotto forma di colomba, portasse al vescovo la santa Ampolla contenente dell’olio santo.
La cattedrale di Reims diviene quindi il luogo per la consacrazione dei re di Francia successivi.
San Remigio muore dopo più di 60 anni di episcopato il 13 gennaio del 532.
Viene sepolto nella Chiesa di San Cristoforo che però, visti i numerosi pellegrinaggi alla sua tomba, è troppo piccola per tutta le gente…
Così, successivamente viene costruita una Chiesa più grande a lui intitolata, che ospita tutt’ora le sue spoglie e la Santa Ampolla, che però andò distrutta durante la Rivoluzione francese.
L’ultima edizione del Martirologio Romano (2001) ricorda San Remigio il 13 gennaio, suo giorno di morte, mentre la sua memoria liturgica in Francia è celebrata il 15 gennaio, giorno della sua sepoltura.
Il calendario della forma extra-ordinaria del Rito Romano vede la sua commemorazione il 1° ottobre, anniversario della traslazione solenne dei suoi resti nella basilica a lui dedicata.
Un tempo anche il Martirologio lo ricordava il 1° ottobre ed ancora oggi in tanti luoghi è festeggiato in tale data.
Notizie prese dal Web
Torta di Arignano per San Remigio di Reims
Equipment
- stampo da 20 cm
Ingredienti
- 550 g mele Fuji
- 100 g amaretti
- 1/2 bicchierino marsala
- 1 pizzico chiodi di garofano macinati ( o un chiodo intero)
- 50 g cacao amaro
- 50 g zucchero di canna
- 25 g burro
Istruzioni
- Lavare e sbucciare le mele, levando torsolo e i semi; tagliarle a fette sottili.Cuocerle in una padella antiaderente con lo zucchero, il marsala e il pizzico di chiodo di garofano macinato (o intero, come lo avete), mescolando per accelerare il loro disfacimento (devono diventare una purea grossolana) e per far si che non si attacchino al fondo della padella.
- Una volta ottenuta la purea, fuori dal fuoco aggiungere il burro ammorbidito a temperatura ambiente, il cacao amaro setacciato e gli amaretti sbriciolati grossolanamente.Mescolare ben bene per ottenere un composto piuttosto morbido, anche se un po' grossolano.
- Imburrare una tortiera da 20 cm tonda ( meglio se apribile) e versarci il composto, livellandolo bene; cuocere a 190°per circa 45-50 minuti.Far raffreddare bene la torta prima di sformarla e servirla; io l'ho decorata con zucchero a velo (ma è facoltativo) e qualche amaretto in superficie.
Note
- Ad Arignano si usava una particolare tortiera di terracotta per cuocere questo dolce, detta “sietta”; io ho sbagliato misura ed ho utilizzato una teglia grande (mi è rimasta bassa!), ma per le dosi che vi ho indicato è perfetta una tortiera da 20 cm.
- Si conserva ben chiusa al riparo dall’umidità per alcuni giorni
- Il chiodo di garofano è facoltativo
- Esiste una versione di questa torta con aggiunta di nocciole tritate, uovo e la scorza di un limone grattugiata; io ho preso quella descritta nel libro “I dolci delle feste” di Slow Food Editore
Questo mese, le amiche che partecipano con me a questa bella raccolta hanno realizzato rispettivamente:
Miria i maritozzi al mosto di Capena per San Luca
Monica invece i Pierogi di Santa Faustina
Come sempre questo che vedete sopra è il nostro banner; si trova a lato destro del mio blog, voi potrete cliccarci sopra per vedere tutta la raccolta delle nostre ricette.
Inoltre, ogni primo giorno del mese, la nostra rubrica arriverà puntuale da tutti voi…
Come fatto finora, ognuna di noi vi parlerà di una ricetta legata ad un Santo in particolare, cercando di comporre anche un piccolo menù.
Qui sotto invece vedete la nostra bellissima mappa interattiva!
Qualche ricetta dei santi di ottobre realizzata in passato qui sul mio blog?
Lo scorso anno ho parlato della ricotta e di San Francesco di Assisi…con questa mia ricetta potete anche farla in casa!
Ho poi realizzato il pane di San Petronio, patrono di Bologna; e ancora il pane di San Francesco, ricco e profumato.
Avete visto quante belle idee?
Basterà cercare nella pagina “alla mensa coi santi” e troverete tante curiosità e ricette dei patroni e beati.
E poi….
Questo mese altro rullo di tamburi: eh sì, esce la seconda parte, dell’ebook relativo ai Pani Devozionali Salati (Vi ricordo che potete visionare QUI la prima parte).
Come sempre ci abbiamo lavorato con impegno e speriamo davvero vi piaccia!
Per sfogliarlo cliccate qui su: “Pani devozionali salati parte 2“
Ora vi saluto, come sempre vi ringrazio e vi do appuntamento anche sui miei canali social Pinterest, Facebook e Istagram!
Un like ed un seguimi sono sempre apprezzatissimi, grazie di cuore
Spero che la mia Torta di Arignano per San Remigio vi sia piaciuta, e…
Alla prossima!
2 commenti
Ma sai che mi piace anche bassa? Una torta deliziosa 🙂
Ho visitato sia Laon che Reims che meritano un giro!
Un abbraccio e grazie per tutte queste notizie interessanti.
Guarda, a noi è piaciuta un sacco anche così, ma in realtà in una teglia più piccola sarebbe venuta meglio.
Comunque è da provare, credimi!
bacioni