Buongiorno amici ed amiche, oggi vi lascio la ricetta di un dolcetto semplicissimo da fare ma molto goloso…ci tengo a precisare che è anche una ricetta del riciclo, in quanto può essere benissimo realizzata con del panettone avanzato dalle scorse festività che magari vi trovate in un angolino della dispensa.
Sono dei piccoli tarfufi di panettone e arancia, chicche golose da rubare e da assaporare con voluttà; perfette da servire in un tea time, ad un dopocena o anche ad un brunch fra amici.
Come sapete a casa mia non si butta via mai nulla, così le sperimentazioni abbondano…
In verità questi dolcini li ho voluti preparare per la giornata di San Biagio (il tre di febbraio), molto sentita in Lombardia: sapete bene che io son nata lì, in provincia di Milano ed alle tradizioni ci tengo tantissimo.
Biagio di Sebaste, noto come San Biagio, è stato un vescovo e santo armeno, venerato dalla Chiesa Cattolica e da quella Ortodossa.
A San Biagio sono stati attribuiti diversi miracoli, tra cui il salvataggio di un bambino che stava soffocando dopo aver ingerito una lisca di pesce; in molti luoghi quindi, proprio per questo miracolo da lui compiuto, proprio il 3 febbraio, è tradizione compiere la benedizione della gola con le candele benedette il giorno precedente (giorno della Madonna Candelora).
Nella città di Milano e in tutta la sua provincia, dove il culto di San Biagio è molto sentito, è anche tradizione mangiare ciò che rimane del panettone natalizio appositamente conservato e fatto benedire in quella giornata, come gesto propiziatorio contro i mal di gola e raffreddori della stagione….del resto il detto dice: “San Bias el benediss la gola el nas”.
E’ inoltre tradizione anche comprare e consumare i panettoni che i negozianti in questi giorni svendono a poco prezzo.
A casa mia questa tradizione si è sempre rispettata (ci tengo a dire che le informazioni qui sopra riportate, in parte le ho prese da Wikipedia per non sbagliare nell’esporre qualcosa!)…ricordo quando avevo mia figlia piccola e la portavo a benedire la gola: il Don regalava a ciascun bambino un piccolo paninetto all’olio benedetto, ed era quasi un rituale mangiarlo la sera a cena un po’ per uno.
Mia suocera comunque, ancora adesso puntualissima, il 3 febbraio si reca in Chiesa al mattino per benedire il panettone avanzato e, rigorosamente per donarlo a figli e nipoti da mangiare tutti insieme… Le tradizioni don devono essere dimenticate ed è un peccato non continuare a perpetrare tutto ciò: io ci tengo particolarmente!Tornando a noi ed alla mia ricettina, vi voglio dire che è davvero semplicissima da fare: quello che occorre è utilizzare materia prima di ottima qualità, per ottenere un gusto sublime e irresistibile. Avevo del panettone tradizionale in casa, di Vergani panettoni, ed ho utilizzato quello…colgo l’occasione per ricordare a tutti i milanesi che, in occasione proprio di questa festività, nelle Boutique Vergani dal 30 gennaio al 3 febbraio compresi, ci sarà la possibilità di acquistare i panettoni con la promozione del 2×1 su ogni panettone dal Kg in su…io non mi farei scappare questa opportunità!
Tempo di preparazione | 20 minuti |
Porzioni |
pezzi
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- 240 g panettone tradizionale
- 2 cucchiai succo d'arancia
- 2 cucchiai colmi Grand Marnier
- 12 acini uvetta di corinto Gigante
- 1 pizzico cannella in polvere
- 2 cucchiai colmi marmellata arance amare
- 3-4 cucchiai mandorle a scaglie
Ingredienti
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- In una ciotolina mettere le dodici uvette giganti e irrorarle col Grand Marnier; lasciarle così per una decina di minuti, intanto preparare tutti gli altri ingredienti per fare i tartufi. In un pentolino antiaderente tostare le scaglie di mandorla per qualche minuto, facendo attenzione a non farle dorare troppo. Sbriciolarle a piccoli pezzettini con le dita e metterle da parte.
- In un mixer versare il panettone a piccoli pezzi, il succo d'arancia, il pizzico di cannella e la marmellata; azionare a scatti fino ad ottenere un impasto sodo e morbido (non deve essere fluido, deve avere la consistenza di una polpettina...se dovesse essere troppo molle, unire ancora qualche pezzettino di panettone ed azionare di nuovo).
- Scolare le uvette e strizzarle bene dal liquore; con le mani prendere poco alla volta delle porzioni di impasto creando un piccolo incavo: al centro mettere un'uvetta gigante e poi richiudere il composto formando una pallina tonda e perfetta, come una piccola noce.
- Continuare così fino all'esaurimento del composto, (si dovranno formare circa dodici tartufi) e una volta pronti, rotolarli nella granella di mandorle, cercando di ricoprirli tutte in maniera omogenea. Posare i tartufini su un piatto da portata e conservare in frigo ben coperti fino al momento di servire.
Qualora vi dovessero avanzare, conservate i vostri tartufi ben chiusi ermeticamente in frigo o in un luogo fresco, per al massimo due giorni.
Io ho utilizzato per questa ricetta il buonissimo panettone Vergani
Potete preparare questi piccoli tartufi e conservarli anche in frigo per qualche giorno, rimangono comunque deliziosi…è possibile anche variare la marmellata (usando magari quella di limoni o mandarini) ed utilizzare solo succo d’arancia al posto del Grand Marnier nel caso vengano mangiati dai bambini.
Ora vi saluto e scappo perchè come sempre ho parecchie cose da fare…spero che la storia di S.Biagio vi sia piaciuta, buona giornata e un abbraccio a ciascuno di voi!
24 commenti
Fetta di panettone in frigo dal 25 di Dicembre: Max è lombardo e i suoi avevano sempre l’abitudine di mettere da parte una fetta 🙂
E questi tartufi di panettone e arancia fanno una gola incredibile, giusto per restare in tema.
Evvai, meno male che qualcuno conosce questa tradizione 😉 Dai, puoi sempre provare a farli!
Un abbraccio grande e buona serata
Beh, un riciclo davvero gustoso e raffinato! Non conoscevo questa tradizione. Quante cose si imparano da te?!?
Tanti baci
Carmen
Ma no cara, sono io che da te imparo ogni volta tantissimo!
Questa del panettone è una tradizione lombarda, e devo dire che rimane abbastanza sentita…io ora faccio la spola fra lombardia e liguria, e, se non ho capito male, anche qui si benedice la gola il giorno di San Biagio…vedrò di capirne qualcosa in più! 😉
Bacio grande e buonissima giornata
Spettacolare riciclo del panettone! Bello mantenere vive le tradizioni, anche io domenica pomeriggio andrò a farmi benedire la gola e a ricevere il panino benedetto. Un bacio
Brava amica mia, le tradizioni fanno parte di noi! Un bacione grande e…speriamo che la benedizione faccia il suo, ehehehe 😉
Come te, non butto via mai nulla. Ma questo Natale, ho fato diversi dolci e abbiamo comprato un solo panettone e nemmeno un pandoro. Però, uno di questi tartufini lo mangerei molto volentieri. Un abbraccio
Ecco, se ti va puoi approfittare delle promozioni attive in questi giorni, panettoni scontati per San Biagio, ehehehe
Comunque, se ti dovesse avanzare del panettone, beh prova…sono deliziosi, fidati! E virtualmente te ne mando un po’…prepara la teiera 😉
Bacio e buon pomeriggio cara
Una vera tentazione, anche questa prelibatezza che ci mostri, cara Simo!
Un abbraccio, a presto Susanna
Grazie cara, è una ricetta del riciclo davvero sfiziosa! Da voi nelle Marche si festeggia S.Biagio?
un baciotto
un vero spettacolo, buonissimi! Anche se da noi non si festeggia questo Santo un tartufino me lo farei eccome
E faresti benissimo, eheheh 😉
Sono proprio tanto golosi, uno tira l’altro…
Buon pomeriggio!
Io come te non amo buttare via nulla e riciclo la qualunque. I tartufini all’arancia e pandoro sono perfetti e anche se diversi li ho replicati un po’ di tempo fa. Un abbraccio amica mia, noi qui a breve festeggeremo San Agata.
Ma dai, anche tu avevi fatto una ricetta simile? E qual’è la tradizione di S.Agata? Non la conosco…
Un bacio grande e buona giornata
Questi bon bon sono peggio delle ciliegie..uno tira l’altro 😛
Assolutamente sì!
Un baciotto cara
Mi è piaciuta si la storia di San Biagio. la conoscevo ma mi piace comunque rileggerla. Brava, ottimi questi tartufini.
Amo le tradizioni e sono per tenerle sempre vive, così come i dialetti!
Provali questi tartufini, sono particolari e golosi 😉
Certamente! Le tradizioni vanno mantenute, fanno parte della nostra cultura e guai a perderle.
Buoni questi tartufini, li proverò con il mio panettone avanzato ^_^
Un bacio e buon pomeriggio
Provali cara Daniela e, se li offirai il giorno di S. Biagio, saranno anche propiziatori per combattere le malattie della gola 😉
Un abbraccio e buon pomeriggio
Non conoscevo questa tradizione della benedizione del Panettone. Che bella, fate bene a mantenerla viva e insegnarla ai bambini. E poi trovo che sia anche golosa 🙂 Chissà se lo fanno anche a Bergamo da mio fratello, non me ne ha mai parlato. Ti rubo due tartufini per la merenda
Hai visto che adesso ne hai imparata una nuova?! 😉
E’ una bella tradizione e, come dicevo a Terry, è giusto che tutte queste belle cose restino vive e vengano tramandate…fanno parte della nostra storia, vita e cultura!
Ruba pure senza problemi 😉
Un baciotto e buon pomeriggio
Ciao Simo, anche da noi questa tradizione è molto sentita e diffusa ed ogni 3 febbraio mangiamo il panettone ,sai che la tradizione dice che deve essere il panettone aperto il giorno di Natale?, bè da noi non avanza mai, ma ne conserviamo uno intero da aprire il 3 febbraio. Mi piacciono molto queste tradizioni e bisogna tenerle sempre vive e tramandarle ai nostri figli.
Proverò la tua ricetta che… mi sa molto, ma molto di buono e di super goloso!!!!!
Ciao bella stella, un mega bacione
Ecco, lo sapevo che tu avresti approvato questa mia ricettina: in Lombardia come non conoscere questa storia e tradizione?
Anche noi ne tieniamo sempre uno da far benedire e poi da gustare…
Cerchiamo di non dimenticarcele le nostre belle radici e tradizioni, e di mantenerle finchè si può!
Un baciottone anche a te amica mia 🙂