Il pane cotto in pentola con licoli è semplicemente meraviglioso; facile da fare, con mollica morbida ben alveolata e crosta croccante, vi conquisterà
Da quando ho il mio Hylario, mi sono un pochino più lanciata nella meravigiosa arte della panificazione, che mi ha sempre spaventata un po’.
Ammetto che con la ormai defunta Gina (pasta madre solida) avevo fatto dei pani davvero al top, ma vi confesso che tanti erano anche stati i flop, in quanto la pazienza non è mai stata il mio forte.
Ma ahimè, la pazienza sta proprio alla base della panificazione: o ce l’hai, o nada.
Il pane non vien bene, punto..
Quando ho iniziato a capire e a rendermi conto di questa cosa, sono iniziati i primi successi, e devo dire appunto che, con Hylario (che è super arzillo, fra l’altro) le soddisfazioni sono notevolmente aumentate.
Credetemi, è troppo bello ed appagante vedere il pane sfornato con le proprie mani…”sì, l’ho fatto io!”…verrebbe da dire con orgoglio!
Dopo vari tentativi e sperimentazioni, dicevo, sono approdata da lei, che è una garanzia assoluta in fatto di pane & Co.
Sarei dovuta arrivarci prima,ma, meglio tardi che mai, ho scoperto il suo pane.
E me ne sono innamorata. …
…tanto da provare e riprovare a farlo, ogni volta cercando la perfezione e soprattutto cercando di migliorare i piccoli errori magari dovuti sempre alla mia proverbiale mancanza di pazienza…
Beh, che dire?
Non vi sembra bellissimo il mio pane cotto in pentola con licoli?!
A mio marito è piaciuto un sacco, tanto che lo vorrebbe in tavola un giorno sì e l’altro pure…non sempre ho il tempo di mettere le mani in pasta (ultimamente poi sono sempre esaurita!), ma appena posso mi cimento.
Una delle cose che ho scoperto facendo questo pane ma soprattutto leggendo e studiandi le ricette di Gabila, è che una delle cose fondamentali per la sua riuscita è l’autolisi.
Di che si tratta?
Cito testualmente le parole di lei, che dice così: l’autolisi altro non è che una sorta di pre-impasto che migliora l’impasto stesso rendendolo più elastico e stabile; avviene bagnando tutta o in parte la farina con gran parte dell’acqua presente nella ricetta, poi si impasta brevemente con delicatezza (si deve ottenere un impasto grossolano) e infine si lascia riposare per un tempo variabile (dai 20 minuti alle 24 ore) in base alla forza della farina utilizzata e dal prodotto finito che si vuole ottenere.
Consente un maggior assorbimento dei liquidi (se avete da impastare farine deboli, sarebbe sempre consigliato), agevola la struttura del pane, regalando un prodotto migliore e più saporito.
Direi che si deve fare, no?!
Gabila, dopo aver provato diverse ricette per questo pane , le numera…la mia versione è la sua numero due, che si avvale di un buon riposo in frigorifero; io ero piuttosto scettica, ma mi sono ricreduta subito una volta aperto il coperchio della pentola dopo aver cotto il pane.
Da ora in poi, lo farò lievitare e lo cuocerò solo in questa maniera!
Provate anche voi e vedrete che mi darete ragione.
Ringrazio anche Gabila perchè, nella sua spiegazione ha dato i tempi di lavorazione, anche se indicativi…in questo modo sono riuscita a seguire una giusta scaletta di tempistiche, in modo da non sbagliare con le fasi di lavorazione (mio grosso problema, oltre a quello dell’impazienza, sob!)
Pane cotto in pentola con licoli
Equipment
- pentola in ghisa
- forno
Ingredienti
- 400 g farina forte W 330/360
- 110 g Licoli pronto per essere utilizzato
- 300 ml acqua naturale a temperatura ambiente
- 8 g sale fino
- q.b semola rimacinata di grano duro per spolverizzare
- q.b olio extravergine d’oliva
- q.b farina 00 per spolverizzare
Istruzioni
- Nel primo pomeriggio (verso le h14) rinfrescare il licoli, mettendolo a lievitare al caldo (a circa 26-28°C); nel giro di 3:30/4h dovrà raddoppiare di volume. Verso le h16 iniziare ad effettuare l’autolisi: mettere nella ciotola della planetaria tutta la farina, aggiungere 270ml di acqua e impastare per circa 3 minuti (la farina dovrà bagnarsi completamente ma in questa fase non servirà ottenere un composto omogeneo). Coprire con un canovaccio e lasciar riposare finchè l’impasto sarà pronto, io l’ho lasciato lì due ore circa.
- Trascorso questo tempo (verso le h18 circa) sciogliere il licoli pronto per panificare nell’ acqua restante (30ml) e versare sull’ impasto autolitico. Impastare nella planetaria con l’apposito gancio fino ad incordatura,si dovrà ottenere un’ impasto liscio, elastico, ben strutturato, che si stacca delle pareti della ciotola; per ultimo aggiungere il sale fino, sempre impastando. In questa fase bisogna stare attenti a non scaldare troppo l’impasto, perchè così facendo, la maglia glutinica potrebbe spezzarsi irreparabilmente (temp. di uscita dell’ impasto non oltre i 24°).
- A questo punto prendere un contenitore trasparente capiente (che contenga tre volte il volume iniziale dell’ impasto) e ungerlo con olio evo; rovesciare l’ impasto su un piano di lavoro pulito e leggermente unto d’olio, poi dare una serie di pieghe in modo da creare forza (impasto teso in superficie); adagiarlo quindi nel contenitore e con un pennarello segnarne il livello. Coprire con pellicola e lasciarlo lievitare al caldo (a circa 26-28°C) per un tempo complessivo di 3/4h; in questo lasso di tempo dare pieghe ritmate (fatte direttamente in ciotola) ogni ora fino ad uno sviluppo di una volta e mezza il suo volume iniziale. Le pieghe servono ad incamerare aria e dare una struttura stabile all’ impasto dato che prima di essere formato, deve godere di una certa tensione.
- Una volta trascorso il tempo, rovesciare delicatamente l’ impasto sul piano di lavoro leggermente cosparso di semola, mi raccomando, va fatto davvero dolcemente in modo da non rovinare tutto il lavoro fatto dai lieviti (non va assolutamente tirato nè strappato); fare quindi una serie di pieghe a 3 in modo da dare forma al pane, dandogli tempo, nel senso che (se necessario) fare le prime pieghe e poi aspettare circa 15 minuti prima di fare le successive… tale accortezza servirà per rinforzare ulteriormente l’impasto. Se non sapete come dare le pieghe al pane, lascio il link per visualizzare un video nelle note.
- A questo punto saranno circa le 21:30/22h; mettere quindi la pagnotta nel cestino di lievitazione cosparso di semola (con la chiusura delle pieghe verso l’ alto), coprire con pellicola e mettere in frigorifero fino al mattino successivo (sosta che può durare dalle 12h alle 18h), io l’ho lasciato 10 ore. Qualora non abbiate il cestino di lievitazione, una ciotola capiente rivestita con un canovaccio pulito e poi cosparso di semola, andrà benissimo. Se alle prime armi, è possibile comunque mettere il canovaccio anche nel cestino di lievitazione, questo servirà ad evitare che l’ impasto si attacchi vista la sua alta idratazione.
- Preriscaldare il forno alla massima potenza (250/280°) e fin da subito inserire all’ interno la pentola di ghisa chiusa con il suo coperchio; quando il forno sarà pronto, estrarre il pane dal frigorifero, con l’ aiuto di un foglio di carta da forno capovolgere la pagnotta, cospargerla con un po’ di farina e incidere a piacere (con una croce, un taglio longitudinale o con disegni di fantasia).
- Con l’ aiuto di guanti protettivi, estrarre la pentola dal forno ma fare tanta attenzione perché sarà rovente; togliere il coperchio, inserire il pane all’ interno con tutta la carta forno, richiudere e rimettere in forno, cuocendo così per 30 minuti. Trascorso questo tempo, togliere il coperchio, abbassare la temperatura a 240° e continuare la cottura per altri 15 minuti, o finché il pane risulterà molto brunito in superficie.
- Una volta pronto, spegnere il forno, aprire lo sportello e lasciare cosi per circa una decina di minuti; estrarre successivamente la pagnotta dalla pentola e lasciarla raffreddare su una gratella, meglio se appoggiata di lato e non di piatto.
Note
Che ne dite?
Vi piace?
Provatelo! Può sembrare difficile, lo ammetto anche a me all’inizio sembrava così…ma una volta che inizierete a crearlo, segnandovi tutti i passaggi scrupolosamente, poi vi verrà semplice e fidatevi, non sbaglierete.
Durante il periodo del lockdown ho avuto un’impennata di visite sui miei post di pane ed affini….si vede che molte persone si sono volute cimentare nell’arte della panificazione, e questo è stato davvero bello; peccato che ora sono calate vertiginosamente, oserei dire sparite.
Cimentatevi con la panificazione, semplice o complicata che sia!
Ve lo dice una che fino a poco tempo fa era la negazione in persona in merito al pane & co….
Imparare ad autoprodursi il pane, è importante, gratificante e rilassante: permette di nutrirci in maniera migliore e più sana, oltre a dare una grande soddisfazione e appagamento.
Comunque sia, ora vi lascio e vi dò appuntamento sempre su queste paginette pasticcione, stavolta con un’idea dolce e golosa.
Buona giornata a tutti voi!
20 commenti
Ho provato la tua ricetta: è venuto un pane veramente speciale……ne ho provate tante di ricette, ma questa è veramente ottima, soprattutto per il risultato raggiunto: pane con buona crosta, leggero e molto alveolato.
Oggi provo a farlo mettendoci dentro noci e semi vari.
Ma grazie di cuore, non sai come mi rende felice questo tuo commento!
Il merito va soprattutto a chi ha creato la ricetta, la bravissima Gabila che è una maga dei lievitati 😉
Prova a fare esperimenti e poi fammi sapere!
Buonissima serata
Brava Simo vedo che ti sei lanciata nella panificazione davvero stai sfornando delle pagnotte perfette. Uso sempre l’autolisi perch è in effetti il pane viene molto meglio ma non ho ancora mai provato questa famosa cottura in padella perchè non ho la teglia in ghisa. E’ tanto che ci faccio la voglia ma costa un botto
Grazie mille cara, pian piano imparo qualcosa di più.
A volte è il tempo che mi manca, ma ce la metto tutta….
La pentola in ghisa si trova anche all’ikea, ce ne sono davvero di tutti i tipi in giro anche ad un prezzo ragionevole 😉
Ti abbraccio e buon inizio di settimana <3
La perfezione nel pane…. ne mangerei volentieri una bella fetta…magari con una bella fetta di salame.
Vorrei tanto poterlo fare, ma sono negatissima… poi gluten free…. però…ci vorrei tanto provare.
Un abbraccio grande
Grazie di vero cuore amica mia, sai che sul gluten free a livello di panificazione sono negata e non vorrei dirti una cosa per un’altra…
E’ un’arte speciale e precisa!
Ti abbraccio anche io forte e buon lunedì
Complimenti Simo, diventi ogni giorno più brava!
A breve credo che convertirò anch’io il mio lievito madre solido con li.co.Li e magari chiederò qualche dritta a te 🙂
Grazie di cuore cara, detto poi da te che con il pane sei una maestra, mi si riempie il cuore di felicità!
Io devo dire che avendo avuti entrambi, mi trovo meglio col licoli, comunque per qualsiasi cosa se posso, son qui…
Un bacione grande
Direi perfetto! Quando ho letto cotto in pentola pensavo sul fornello, invece vedo che hai usato il metodo di cottura che uso sempre anche io e che adoro letteralmente per i risultati incredibili che dona! però io faccio sempre il pane senza impasto perché di pazienza ne ho poca(soprattutto adesso che ho le bambine h24 senza nessun supporto da inizio marzo!!) 😲😂
Un bacione
Ecco io come te con la pazienza son messa male, devo dire però che con questa dettagliata spiegazione ci son riuscita, nonostante tutto!
Non avevo mai provato a cuocere il pane in pentola e devo dire che vien fuori un pane semplicemente spettacolare…
Tienu duro immagino la fatica con le bimbe ma spero che prima o poi tutto possa rimanere solo un brutto ricordo…
Bacioni <3
Sento il profumo di pane! Un post chiarissimo, hai spiegato molto bene tutti i passaggi è impossibile sbagliare 😉
Per quanto riguarda il pane, capisco perchè tuo marito lo vuole in tavola 🙂
Un bacio
Mio marito è un po’ viziato mi sa 😉
Scherzi a parte, la prima che ama viziarli son proprio io!
Un abbraccione e buona giornata
che meraviglia Simo.. sono senza parole, sei bravissima
Ma grazie, però non è merito mio, ma della ricetta, delle farine e della maestra che mi ha ispirato 😉
Un bacione
Finalmente ho ricominciato a panificare dopo lunghissima pausa. Serviva la quarantena a farmi decidere! Ogni volta mi riprometto di provare la maturazione in frigo poi è più forte di me, mi prende l’ansia e rimando a al pane successivo! È una meraviglia Simo il tuo risultato, un pane da far invidia a quello del forno 😍 In bacione tesoro, buona serata 😘
Bravissima!!!
Guarda, in merito a questa lievitazione ero quasi scettica anche io ma poi ti assicuro che il pane mi è venuto uno spettacolo, ho seguito alla lettera le spiegazioni di gabila e che dire? In scioltezza!
un bacione grande a te e grazie <3
Se ve fabuloso tu pan.
1 saludito
Gracias!!! 🙂
Buenas tardes
Ciao Simo, è magnifico il tuo filoncino di pane così ben alveolato e con la crosticina croccante. Ci credo che tuo marito lo mangerebbe un giorno si è l’altro pure. Io farei altrettanto, ma poi chi la sente l’ira del giro vita? 😭 🤣 un abbraccio. 🌷
Sono felicissima anch’io del risultato!
Forse non è velocissimo da fare, ma dà tanta sodisfazione e poi…che bontà!
Sul giro vita, beh….soprassediamo…. 😉
Un baciotto grande