Gli anelli di Santa Cunegonda sono delle ciambelline sfogliate davvero irresistibili e golosissime, tipiche di Bamberga in Germania
E così, anche febbraio è volato via e quasi non me ne sono accorta.
Mi rendo conto di essere monotona perchè ultimamente ogni mese scrivo sempre la stessa cosa, ma credetemi è proprio così e il tutto mi provoca un certo turbamento….
In un certo senso non vedo l’ora che arrivi la mia amatissima stagione del cuore la primavera: in questa stagione sono nata, è nato il mio blog, io mi sento bene e piena di voglia di fare.
Quindi, iniziamo al meglio questo mese di marzo….si vabbè, dovrei fare la dieta, è vero: però ho alcuni dolci in archivio e per un po’ ve li proporrò.
Anche oggi, per l’appuntamento con la rubrica “alla mensa coi santi” vi mostro un dolcetto, o meglio dei dolcetti…sono delle ciambelline sfogliate davvero irresistibili, gli “Anelli di santa Cunegonda“.
Sono dei dolcetti tipici di Bamberga in Germania, dove si gustano a dire il vero tutto l’anno (si trovano nelle migliori pasticcerie) ma in particolar modo il giorno 3 marzo, giorno dell’anniversario della Santa.
Ho seguito anche questa volta la versione della ricetta sul libro “Santa Pietanza” edito da Guido Tommasi, un libro che chi ama la tradizione e le ricette legate ad essa, non può non avere.
Le Chiese d’Oriente e d’Occidente in due millenni di cristianesimo hanno attribuito l’aureola della santità quale corona eterna a non poche imperatrici, e talvolta anche ai loro mariti, che sedettero sui troni di Roma, di Costantinopoli e del Sacro Romano Impero.
Cunegonda, figlia di Siegfried di Lussemburgo e santa Edwige di Norgdau, discendente in linea diretta da Carlo Magno, sposa Enrico IV, duca di Baviera, che in seguito divenne imperatore del Sacro Romano Impero come Enrico II.
Alla morte del papa Sergio IV, Enrico e Cunegonda scesero a Roma e diedero il loro appoggio all’elezione di Benedetto VIII, successivamente furono incoronati imperatori dal nuovo papa il 14 febbraio 1014.
Malgrado fosse sterile Enrico non volle ripudiare la moglie, scelta ammessa dal matrimoniale germanico, per la grande pietà e santità che riscontrava in lei, e preferì viverle assieme anche senza speranza di prole.
Successivamente nel 1002 a Paderborn, fu incoronata regina e nel 1014 a Roma ricevette, assieme al marito, la corona imperiale da papa Benedetto VIII.
Assecondata dal marito fece erigere il Duomo di Bamberga (nel 1007) e il monastero benedettino di Kaufungen (nel 1021) dove, rimasta vedova, si ritirò conducendo vita monastica.
Morì il 3 marzo probabilmente del 1033 anche se qualcuno data la sua scomparsa sei anni dopo.
Esistono molte leggende su Cunegonda e molte di queste sono state scolpite sul suo sarcofago nella cattedrale di Bamberg fra il 1499 e il 1513, con dei bassorilievi che ne rappresentano alcune scene di vita come ad esempio mentre paga i costruttori della cattedrale o mentre distribuisce elemosine ai poveri.
Dal sito Santi e beati.it
E voi lo sapete che c’è una leggenda legata a Santa Cunegonda e a questi anelli dolci?!
Ai sovrani (Cunegonda e il marito) in visita alla Cattedrale appena terminata, fu spiegato che due delle campane del campanile erano state fuse in loro onore. La prima, possedeva un suono più acuto e squillante, avrebbe dovuto simboleggiare l’imperatrice mentre la seconda che aveva un suono più profondo, più solenne, rappresentava l’Imperatore. All’improvviso le campane nella cattedrale di Bamberga si incominciarono a suonare assieme per festeggiare i due sovrani per ringraziarli solennemente.
Ma Enrico era imbronciato; quando la moglie gli chiese il perche’, egli rispose che non gli piaceva il suono della sua campana sin troppo solenne e potente : gli ricordava il suono di una campana a morto.
Cunegonda gli fece notare che in tutta probabilità cio’ avveniva perche’ la sua campana era piu’ squillante, e quindi di conseguenza, quella del marito sembrava più lugubre.
Così gli sorrise, poi si sfilò la fede, prese la mira, e scagliò l’anello verso il campanile, facendolo sbattere proprio contro la sua campana: di lì a pochi secondi, il batacchio della sua campana urtò di nuovo la parete interna, facendola suonare.
Il sottile bronzo della campana, ammaccato dall’anello che Cunegonda ci aveva lanciato sopra, restituì stavolta una nota assai più grave, molto meno squillante e leggera….nel silenzio che ne seguì, la campana di Enrico risuonò potente, armonica ed intonata rispetto a quella di sua moglie.
Cunegonda sorrise a suo marito e gli disse: “Adesso sì che sono una bella coppia di campane”.
Secondo la leggenda pare che il tiro abbia coperto una distanza di circa sei miglia.
Dal sito www.corsoitalianews.it
Anelli di Santa Cunegonda
Equipment
- forno
Ingredienti
- 450 g farina 00
- 120 g burro
- 85 g zucchero di canna
- 75 g latte a temperatura ambiente
- 15 g lievito di birra fresco
- 1 tuorlo d'uovo
- q.b tuorlo d'uovo e latte per spennellare
Istruzioni
- Setacciare in una ciotola la farina con il lievito sbriciolato, unendo poi lo zucchero.Iniziare ad incorporare il tuorlo d'uovo sbattuto con il latte ed amalgamare; impastare un poco ottenendo un composto morbido ma non appiccicoso (se dovesse rimanere troppo sodo, aggiungere ancora qualche goccio di latte per ammorbidire).
- Ungere con una noce di burro l'impasto ed adagiarlo in una ciotola per farlo lievitare fino al raddoppio (meglio se triplica!) coperto con pellicola alimentare in un luogo tiepido al riparo da correnti d'aria.Una volta lievitato, porre il tutto in frigorifero per un'altra mezz'ora; trascorso questo tempo, stenderlo in un rettangolo dello spessore di circa 2 cm
- Prendere il burro e stenderlo col mattarello fra due fogli di carta forno in modo da formare un rettangolo più o meno della stessa lunghezza e larghezza del rettangolo di pasta (qualche cm in meno per parte).Adagiarlo con delicatezza sopra al rettangolo di pasta e piegare i lembi di quest'ultima sul burro, tirando il lembo superiore verso di noi e poi quello inferiore verso l'alto.
- Stendere col mattarello ottenendo un rettangolo allungato; coprirlo con la pellicola e metterlo in frigo per mezz'ora.Ripetere la stessa cosa per altre tre volte; finita la procedura, tagliare delle piccole strisce di pasta e farne delle ciambelline, adagiandole ben distanziate su una teglia rivestita di carta forno ( a me con queste dosi ne sono venute due).
- Spennellare con del tuorlo d'uovo sbattuto nel latte e poi spolverizzare con un pizzico di zucchero semolato o di canna.Cuocere per una 15na di minuti in forno a 170° con funzione statica (devono dorarsi bene, dipende dal forno, potrebbe volerci magari anche qualche minuto in più o in meno, tenetele d'occhio!), poi fatele raffreddare e servitele.
Note
Questo mese le amiche che partecipano con me a questa bella rubrica hanno realizzato rispettivamente:
Monica i Frisceu genovesi
Miria invece la Minestra di San Giuseppe tipica siciliana.
Come sempre questo che vedete sopra è il nostro banner; io lo metterò a lato destro del blog così potrete cliccarci sopra per vedere tutta la raccolta delle nostre ricette.
Inoltre, ogni primo giorno del mese, la nostra rubrica “Alla mensa coi santi” arriverà puntuale da tutti voi ; come fatto finora, ognuna di noi vi parlerà di una ricetta legata ad un Santo in particolare, cercando di comporre anche un piccolo menù.
Speriamo come sempre di aver fatto cosa gradita proponendovi queste interessanti ricette storiche e legate al culto dei santi che tanto amiamo; io vi ringrazio di esserci sempre e colgo l’occasione per salutarvi e darvi appuntamento alla prossima settimana con nuove idee pasticcione sempre qui su questi schermi!
A presto
14 commenti
Veramente bellissime queste ciambelline sfogliate! Complimenti
Grazie davvero di cuore! 🙂
wow che meraviglia questi anelli sfogliati. Bravissima ^_^
Un bacio
Grazieeeeeeeeeeeeeeee <3
Buonissima giornata!
Ma che buoni devono essere questi dolcetti,
adesso mi sto sorseggiando un tè, ci starebbero bene un paio di queste delizie!!!!!! Le devo assolutamente fare.
Un bacio grande
Sono irresistibili e tanto golosi….oltre che calorici, 😉 ehehehehe
Un bacone cara!!1
Interessante davvero! Mi piace molto questo vostro appuntamento mensile! Brave brave brave
Grazie di cuore carissima!!!
Un grande abbraccio 🙂
Ciao Simo, che belli questi anelli sfogliati, mi sembrano molto friabili e profumati. E la storia della Santa… accidenti che mira ha avuto per centrare con un anello la campana da lontano. Deve essere stata una donna formidabile! 👏 Buon inizio settimana a voi tutti 👨👩👧🐶 e che vi porti solo cose belle. Un abbraccio. 💖🌹
Una santa coi fiocchi e controfiocchi!
Ma anche queste ciambelline hanno il loro perchè 😉
un abbraccio grande anche a te, buona settimana e solo cose belle!!!!!
Troppo forte la leggenda dell’anello. Tipa tosta questa Cunegonda 😉
Mi piace da matti questa vostra rubrica, scopro sempre un sacco di cose che non avevo mai sentito prima. oggi vedo che abbiamo pensato entrambe a dei dolci tipo brioche sfogliati. Bellini da matti a forma di anello
Assolutamente sì!
Questa rubrica fa scoprire anche a noi sempre tante cose belle ed interessanti…è un continuo arricchimento.
Fra poco passo da te a vedere cosa hai realizzato 😉
Bacione e buon inizio di settimana 🙂
Ma che belli questi Anelli! Leggendo il titolo della ricetta pensavo fossero dei biscotti ed invece sono dei deliziosi dolcetti sfogliati. Già immagino il profumo e la soddisfazione nell’ addentarli!
Un caro abbraccio e buon inizio di settimana
Proprio così…sono delle ciambelline dolci sfogliate e golosissime 😉
Un abbraccio carissima e buon lunedì a te