I Lussekatter svedesi per Santa Lucia sono dei dolcetti allo zafferano dalla forma sinuosa e dalla consistenza morbida come una brioche
Ed eccoci qui…zitto zitto, quatto quatto, è arrivato anche il mese di dicembre.
E con esso, oltre all’avvicinarsi del Natale, arriva anche il solito bellissimo appuntamento con la rubrica “Alla Mensa coi Santi“, scritta con le amiche Miria e Monica.
Questo mese la nostra rubrica ha un tono festoso…è un mese dove tutto è colorato, bello, pieno di gioia e di attesa trepidante per l’arrivo del Natale e la venuta di Gesù…
In molti paesi italiani ed esteri, si festeggia però in maniera importante anche Santa Lucia, che cade il giorno 13 del mese.
Pensate che in alcune zone lombarde, ad esempio nel bresciano, bergamasco o nel mantovano (ma anche, leggevo, in alcune zone dell’Emilia Romagna) è come se fosse già Natale.
La Santa infatti arriva in quella notte sul suo asinello, e porta i doni ai bimbi buoni, che lasciano la sera prima di andare a letto un po’ di fieno per rifocillare l’animale e qualcosa da mangiare per lei.
Nei paesi scandinavi, in particolare in Svezia, migliaia di bambine con una veste bianca, una coroncina di candele in testa ed una in mano, effettuano una processione per illuminare l’oscurità della notte svedese.
La veste bianca sta a simboleggiare il colore della purezza del battesimo; viene indossata anche una fascia rossa alla vita, che invece simboleggia il colore del sangue del martirio della Santa.
In Norvegia, Svezia e nelle regioni di lingua svedese della Finlandia, si cantano canzoni e le ragazze, vestite da Santa Lucia, portano in processione biscotti e panini allo zafferano, come metafora del “portare la luce del Cristianesimo attraverso le tenebre del mondo”.
Questi panini, sono appunto i Lussekatter svedesi per Santa Lucia che ho realizzato…
Ed anche su di loro ci sono delle belle storie o leggende che dir si voglia, e qui sotto ve le voglio proprio raccontare 😉
La forma un po’ ad S di questi dolcetti, ricorda vagamente la codina arrotolata di un gatto; infatti sono noti anche con il nome di “Gatti di Santa Lucia”.
Il perchè è presto spiegato…hanno una storia che intreccia i rituali pagani al culto cristiano.
Esiste una versione dove questi dolcetti si chiamano appunto così perchè, avendo come ingrediente lo zafferano, acquistano un colore luminoso, come delle fiammelle portatrici di luce.
Secondo una credenza popolare tedesca il diavolo, con le sembianze di un gatto, spaventava i bambini; Gesù però li proteggeva attraverso questi dolcetti che, con il loro colore luminoso lo avrebbero allontanato.
Insomma, queste sono le leggende legate appunto ai Lussekatter svedesi per Santa Lucia; io non penso alle leggende e al diavoletto, ma li voglio immaginare portati da tante belle bambine in abito candido a lume di candela nella buia e fredda notte del 13 dicembre.
Li ho amati davvero tanto perchè sono profumatissimi, deliziosi, soffici…delle piccole briochine davvero irresistibili.
Chi era però Lucia, questa Santa tanto venerata sia in Italia che all’estero ai quali i lussekatter sono dedicati?
La vergine e martire Lucia è una delle figure più care alla devozione cristiana.
Si festeggia il giorno 13 di Dicembre, in quello che viene definito il giorno più corto che ci sia (perchè cade in prossimità del solstizio d’inverno).
Nata a Siracusa intorno alla fine del III secolo da una famiglia cristiana nobile, Lucia è infatti patrona di questa città ed anche la protettrice degli oculisti, dei ciechi, degli elettricisti e si invoca per guarire le malattie agli occhi.
L’etimologia del suo nome deriva dal latino e significa splendente, luminosa.
Le sue spoglie mortali sono custodite nel Santuario di S.Lucia a Venezia, mentre il luogo di culto principale è la Chiesa di Santa Lucia al Sepolcro a Siracusa.
Lucia nacque a Siracusa nell’anno 281 da una nobilissima e ricchissima famiglia; rimasta orfana di padre all’età di cinque anni venne educata nella religione cristiana dalla pia e saggia Eutichia, sua madre.
Diventata più grandicella, decise all’insaputa della madre di mantenere perpetua verginità.
Ignorando questo segreto la buona Eutichia, come allora era usanza di fare, non tardò d’interessarsi per trovare alla figliuola un bravo ragazzo che potesse essere poi suo sposo.
Trovò un ragazzo buono, nobile ricco, ma non cristiano; Lucia, per non turbare la madre, non disse nulla, anche se cercò in tutti i modi di trovare dei pretesti per rimandare le nozze, sperando che Dio potesse aiutarla nel suo intento.
Improvvisamente però Eutichia fu presa da una grave malattia, per cui non bastando né medici nè medicine, per consiglio di Lucia, mamma e figlia decisero di andare in pellegrinaggio a Catania, alla tomba di S. Agata, per ottenere la guarigione.
Pregando presso le Reliquie Sacre, Eutichia ottenne la guarigione e Lucia si convinse ancor di più della scelta fatta; parlò e si confidò quindi con la madre, ottenendo libertà di poter mantenere il suo voto.
Così, con una lampada fissata sul capo, iniziò a percorrere gli angusti cunicoli delle catacombe per distribuire ai bisognosi il denaro ricavato dalla vendita delle sue ricchezze.
Il pretendente deluso ed arrabbiato, giurò vendetta, appena seppe che il rifiuto di Lucia proveniva dal fatto di essere cristiana: si presentò quindi al proconsole romano Pascasio e accusò la giovane come ribelle agli dèi ed a Cesare.
Portata davanti al Console, lei non cambiò le sue idee e il suo pensiero, così fu martirizzata il 13 dicembre del 304.
Cosparsa di olio, venne posta su un cumulo di legna e torturata col fuoco, ma le fiamme non la toccarono; fu infine messa in ginocchio e finita con la spada per decapitazione.
La salma fu posta nelle Catacombe, dove sei anni dopo sorse un maestoso tempio a lei dedicato.
Esiste anche una leggenda dove si dice che un giovane si innamorò di Lucia e del suo sguardo; lei rifiutò il suo amore ma in cambio gli diede i suoi occhi.
Accadde allora un miracolo: Lucia riebbe i suoi occhi ancor più belli di quelli di prima.
Il giovane glieli richiese, ma lei si rifiutò e così lui la uccise infilandole un coltello nel cuore.
Notizie prese da vari siti sul web
Lussekatter svedesi per Santa Lucia
Equipment
- forno
- planetaria
Ingredienti
Per l'impasto
- 375 g farina 00
- 100 g zucchero di canna
- 1 bustina zafferano
- 15 g lievito di birra fresco
- 1 tuorlo
- 150 ml latte
- 75 g burro
- 1/4 cucchiaino sale fino
- q.b uvetta sultanina
Per spennellare
- 1 tuorlo
- 2 cucchiai latte
Istruzioni
- Scioglietìre il lievito nel latte appena intiepidito; far fondere il burro a bagnomaria o nel microonde.Setacciare la farina e metterla in una planetaria, unire poi lo zucchero, il sale, lo zafferano, ed azionare col gancio apposito per impastare.Unire pian piano a filo il latte con il lievito, il burro fuso e il tuorlo, impastando per 10 minuti circa.
- Formare una palla, coprire l’impasto e far riposare per circa un’ora e mezza. Dividere l’impasto in 12 parti, e creare dei rotolini lunghi circa 20 cm che andranno arrotolati a forma di S e posati sulla teglia del forno (ricoperta di carta aderente) ben distanziati fra loro.In ogni estremità, inserire un chicco di uvetta, poi coprire con uno strofinaccio e far riposare ancora per circa un’ora (io nel forno spento).
- Una volta trascorso questo tempo,estrarre la teglia dal forno dove ha lievitato, ed accenderlo portandolo ad una temperatura di 200° circa con funzione statica.Battere il tuorlo e il latte per la glassatura, poi spennellare i lussekatter.
- Infornare per circa 15-20 minuti, (tenendo la teglia un po' in basso per non farli dorare eccessivamente) sfornare e servire tiepidi.
Note
Come sempre questo che vedete sopra è il nostro banner; si trova a lato destro del mio blog, voi potrete cliccarci sopra per vedere tutta la raccolta delle nostre ricette.
Inoltre, ogni primo giorno del mese, la nostra rubrica arriverà puntuale da tutti voi!
Come fatto finora, ognuna di noi vi parlerà di una ricetta legata ad un Santo in particolare, cercando di comporre anche un piccolo menù…
Oltre a me che vi parlo di Santa Lucia, Miria stavolta realizzerà le Pastarelle di San Nicolò (ricetta di Bevagna) mentre Monica il Buccellato Siciliano per Maria Immacolata.
Come sempre vi ricordo anche la nostra bella mappa interattiva che potrete visionare qui
Spero quindi che i miei Lussekatter svedesi per Santa Lucia vi siano piaciuti e soprattutto di avervi fatto scoprire qualcosa in più relativamente alle tradizioni della nostra bella Italia, ma in questo caso, anche dell’Europa!
Provateli, sono davvero irresistibili, soffici e deliziosi!
Io come sempre vi aspetto su queste paginette pasticcione e vi dò appuntamento alla prossima idea…
Un caro saluto e a presto
4 commenti
Cara Simo, posso provare e cimentarmi a farli, non garantendo il risultato.
A volte con le farine senza glutine si ottiene un buon risultato, altre….un disastrooooooooo, voglio pensare positivo.
Un mega bacione
Purtroppo col senza glutine io non posso aiutarti….coi lievitati è sempre un po’ difficile trovare la giusta quadra.
In questo poi campo ahimè….non sono esperta!
Prova comunque e poi fammi sapere 😉
Un abbraccio grandissimo!
Da noi si festeggia Santa Lucia e i bambini aspettano con ansia i regali che porterà la Santa assieme al suo asinello. In casa mia invece dei giochi nascono sacchetti di biscotti che andrò a regalare alla famiglia e alle amiche 🙂
Mi riprometto sempre di provare i lussekatter ma poi rimando sempre.
I tuoi sono perfetti ^_^
Un bacio
Ecco, infatti l’ho scritto nel post…
Prova a farli, sono semplici davvero….basta utilizzare la ricetta giusta, ed io ne ho fatta una prima di questa che proprio non mi ha soddisfatta!
Bacioni e buona giornata 🙂