Le cosce di pollo con pancetta al marsala, dette anche in lombardo “Giambonitt de pollaster” sono succulente e saporite
Eccomi arrivata alla seconda puntata (ovviamente per me, perchè la rubrica esiste ormai da anni) de “L’Italia nel piatto“, fierissima di parteciparvi con le ricette della mia regione di nascita, la Lombardia.
Questo mese le indicazioni prevedevano di realizzare una ricetta della tradizione a base di pollame; tante ce n’è da raccontare sulla tradizione lombarda degli animali da cortile!
La Lombardia era nel passato (ma mi risulta esserlo tutt’ora!) una regione prevalentemente agricola…
Il paesello dove sono nata era, agli inizi, (parliamo dell’ottocento) un’agglomerato formato da una decina di cascine, che si sviluppavano attorno alla Chiesa, al cimitero e al comune.
Dai racconti della mia amata nonna Gina, nata agli inizi del 900, ho potuto apprendere tante cose e conservare tanti bei ricordi dei tempi che furono, riguardanti la sua famiglia contadina.
Eh si, ho origini contadine e io stessa son cresciuta con la Gina che, insieme agli zii aveva un bel pollaio pigolante e rumoroso nel retro del cortile di casa.
I campi a profusione coltivati dallo zio erano proprio dietro la loro casetta (ora ahimè non esistono più) e quindi ad ore regolari i volatili venivano fatti uscire dal serraglio e lasciati liberamente becchettare nel verde.
Che bei ricordi…io ero terrorizzata dai tacchini che, se ti avvicinavi troppo si gonfiavano tutti e attaccavano alla gran più bella.
Con le galline avevo un rapporto diverso….insieme allo zio spesso andavo a raccogliere le uova e loro erano sempre così belle, paciose e dolcissime.
Il gallo, beh…qui è un’altra storia…ne ero terrorizzata, quasi come coi tacchini.
Ricordo il momento del “pastone” che lo zio preparava…crusca, cereali macinati, acquistati rigorosamente al consorzio e presi dai propri campi, tutti completamente naturali.
E quando andava a prendere i pulcini appena nati…piccoli, adorabili, pigolanti e rotolanti (stavano a malapena dritti) venivano messi sotto una luce in una scatola di cartone avvolta nelle coperte.
Che ricordi…
Eh sì, quelle erano davvero galline felici nel vero senso del termine; non vi dico la bontà delle uova e i gusci resistenti che avevano.
Per non parlare delle carni, che richiedevano ore di cottura, mica come certi polli di adesso…bah.
A casa mia si sono sempre mangiati polli ruspanti, genuini e di ben nota provenienza, quindi.
Io non ho mai amato il brodo di pollo, che invece spesso la nonna Gina preparava e lo usava per fare il risotto, perchè se lo avesse impiegato nella pastina, io avrei fatto scena muta!
In verità il suo piatto preferito con il suddetto brodo era il pancotto oppure la zuppa di brodo e pane giallo, abbondantemente spolverato di grana grattugiato.
Quanti bei ricordi…anche l’ovetto sbattuto in rusumada, che a volte mi preparava per merenda: ovetto ancora caldo arrivato direttamente dal “Pulè”(pollaio) dietro casa.
Quindi che dire…nei miei ricordi, una delle ricette che faceva la mamma quando ero bambina erano i giambunitt de pollaster, ovvero queste cosce di pollo con pancetta al marsala.
La stessa ricetta l’ho trovata anche su questo volume “Vecchia Milano a tavola” (che, per inciso, adoro).
Mamma usava la pancetta tesa, ma a volte andava bene anche quella coppata, oppure del prosciutto che magari avanzava in frigo.
Una bella innaffiata di marsala, abbondante erba salvia e questo piatto acquistava un tocco speciale!
La parola “giambon” in dialetto milanese o lombardo significa prosciutto, e con questa ricetta è un po’ come voler creare dei piccoli prosciuttini di pollo (la forma può ricordare le cosce del prosciutto crudo).
Che dire: a casa mia sono state apprezzate ovviamente alla grande!
Cosce di pollo con pancetta al marsala – Giambonitt de pollaster
Ingredients
- 4 cosce di pollo ruspante o biologico
- 1e 1/2 etto pancetta coppata o tesa
- 1/2 bicchiere marsala
- q.b burro
- q.b foglie di salvia
- q.b sale e pepe
Instructions
- Togliere la pelle dalle cosce di pollo, poi spolverizzarle di sale e pepe massaggiandole un poco.Appoggiare sopra ciascuna coscia una foglia di salvia ben grande e coprire con la pancetta, avvolgendo ben bene.
- Scaldare il burro in una padella dal fondo spesso, aggiungere qualche foglia di salvia e far sfrigolare per qualche minuto; adagiare sul burro le cosce di pollo vestite e rosolare ben bene da ambo le parti.Sfumare col marsala a fiamma vivace facendo evaporare l'alcool, poi abbassare la fiamma, mettere il coperchio e cuocere a fiamma dolce per circa 50 minuti, un'ora.
- Servire caldissime accompagnate da un buon purè o patate arrosto.
Notes
- Io ho usato dei fusi di pollo ruspante, ma è possibile anche usare la coscia intera
- Ho tolto la pelle per rendere meno pesante il piatto e per far ammorbidire la carne ulteriormente grazie al grasso della pancetta
Qualche altra ricetta di pollame, qui sul blog?
Questi fusi alle arance e balsamico, ad esempio…
O ancora questi bocconcini profumati alle carote.
Ecco le proposte delle altre regioni, oltre alle mie cosce di pollo con pancetta al marsala (Giambonitt de pollaster):
Valle d’Aosta – Coniglio alla maniera di Verrès
Piemonte – Pollo in carpione
Liguria – Pollo con limoni ed erbe aromatiche
Trentino Alto Adige – Cosciotto di coniglio ripieno di funghi con polenta
Veneto – Coniglio in salsa agrodolce della Val Leogra
Friuli Venezia Giulia –
Emilia Romagna – Pollo e pere, ricetta di Ferrara
Toscana – Piccione in arrosto morto
Umbria – Pollo all’arrabbiata con torta al testo ed erba
Marche –
Lazio – Pollo alla cacciatora
Abruzzo – Pollo alla Franceschiello, ricetta tipica Abruzzese
Molise – U gallucc ciff e ciaff
Campania – Straccetti di tacchino con papacelle e patate
Puglia – Triddhi con brodo di tacchino
Basilicata – Pollo con peperoni alla lucana
Calabria – Coniglio agli odori di Calabria
Sicilia – Pollo al limone
Sardegna – Cabonischeddu a prenu (pollastrello ripieno )
Ringrazio le ragazze che mi hanno accolta con piacere nel gruppo, ringrazio voi che mi seguite sempre con affetto e vi ricordo anche la mia pagina Pinterest, Facebook e Istagram!
Ringrazio tutti davvero, tutti voi che in tutti questi anni non mi avete mai abbandonata e che dire…avanti sempre, mai mollare.
Avanti tutta!
Io vi saluto e a presto con nuove idee e ricette pasticcione 😉
Un abbraccio
23 commenti
Dev’essere proprio buono con il marsala!!
Proverò, mi ispira molto!!
ciao,
elisa
Grazie mille cara, se lo provi poi mi dici!
baciooooo
Eccomi, in ritardo ma sono arrivata a leggere la ricetta di queste cosce gustose.
La famiglia di mia mamma era originaria del Basso Lodigiano e dalla nonna materna ho imparato a conoscere qualche piatto della cucina lombarda come i pan de mej per esempio. Proprio poco poco perchè poi anche in casa loro si cucinavano i piatti piacentini. Insomma sono cresciuta mischiando Lombardia ed Emilia Romagna :))
Ho un vago ricordo di un piatto a base di pollo cucinato in questo modo, indagherò meglio dalla mamma.
Un bacione!
Ma guarda, mia mamma lo faceva spesso col prosciutto.
Io le ricordavo queste cosce che mangiavo da bambina, poi, combinazione, quando ho visto la ricetta sul libro di cucina milanese, ho detto: allora le devo proprio fare!
E così è stato…
Vero è che anche da provincia a provincia le cose cambiano, le varie contaminazioni regionali ci mettono lo zampino.
Ma è bello scoprire anche questo, fa parte comunque delle nostre tradizioni!
Bacione a te
Anche in questo tuo post un mare di ricordi di famiglia per una ricetta deliziosa!
Credo proprio che questa rubrica servirà per creare una sorta di diario dei ricordi…sono vissuta in campagna e che dire?! E’ bello condividere le cose belle…
Grazie di cuore e buon inizio di settimana 🙂
deliziosi questi fusi…e sì, per quanto riguarda i ricordi familiari sono proprio uguali ai tuoi…e che paura le oche!!! Forse peggio dei tacchini!.. è sempre un piacere passare da te, un abbraccio!
Le oche gli zii le tenevano solo intorno a Natale (insieme ai capponi), ma si usciva meno, faceva freddo…
Ho notato comunque che in molte abbiamo quasi gli stessi ricordi…che io amo raccontare, non dobbiamo dimenticare.
Erano tempi che non torneranno mai più!
Un grande abbraccio e grazie per le tue belle parole <3
Cara Simo grazie per aver condiviso i tuoi teneri ricordi d’infanzia, che belle atmosfere, quanta serenità.
E la ricetta che ci hai suggerito è strepitosa, semplice e gustosa. Dato che qui a casa nostra il pollo va alla grande, in tutte le versioni possibili, farò anche questa 😉
Buona domenica Susanna
Tanti bei ricordi che porto nel mio cuore e che non passeranno mai!
Ricordi di quando avevo poco ma era tutto più bello e vero….
Prova queste cosce, vedrai che buone!
Un baciotto e buon inizio di settimana 🙂
una ricetta molto interessante accompagnata dal tuo bellissimo racconto!
Grazie davvero di cuore cara!
Buon inizio di settimana
Nei tuoi ricordi mi ci sono ritrovata anche io: ero terrorizzata dal gallo del nostro pollaio. Non andavo mai dalle galline per non incontrarmi con lui, un tipo tutto penne e muscoli. Quando mio padre gli tirò il collo tirai un sospiro di sollievo. Ne avevo davvero paura e ancora oggi questo terrore mi rimane.
Chiacchiere a parte…bellissima ricetta.
Io non amo il pollo a parte cosce e sovracosce che sono morbide ma fritte e non posso. Ottima questa versione da allegerire come grassi per me. Buona domenica.
In effetti non è molto light come ricetta…le vecchie ricette lombarde contadine sono molto caloriche e ricche.
Però queste cosce non sono fritte ma cotte lentamente in padella; il marsala sgrassa un po’ ed avendo tolto la pelle, il tutto rimane più leggero.
Un abbraccio cara Edwige e buon inizio di settimana
Buongiorno cara Edwige e buon inizio di settimana 🙂
Si, la ricetta non è propriamente light, però devo dire che avendo tolta la pelle dalle cosce, rimane sicuramente più leggera…anche il tipo di cottura aiuta.
Il fritto, certo…è buonissimo ma sicuramente più pesante!
bacioni
Ahahaha quanti bei ricordi, vero?! I bimbi di adesso manco sanno com’è fatto un pollo vivo…bah…
Grazie per essere passata, mi fa piacerissimo!
E che dire?! Provale anche tu queste cosce….ricetta semplicissima ma molto saporita 😉
Bacione
Sicuramente ricche del gusto e aroma! Mi piace molto!
ehm….non propriamente light, ma le ricette della tradizione, si sa….sono così!
un abbraccio, grazie e buon sabato 🙂
Che bella proposta Simo! Ha un aspetto succulento e molto invitante!
Un abbraccio,
Mary
Ciao Simo, è si, quanti bei ricordi della fanciullezza con la nonna Gina. Si viveva a contatto con la natura, si imparava ad amarla e a rispettarla. Tante esperienze con le galline, le uova, i pulcini che hai descritto le ho vissute anch’io. Ricordi indelebili! Le tue cosce di pollo con pancetta sono molto invitanti e pazienza se non sono light, 😋 ogni tanto sgarrare non fa male. Ahahah. Buona domenica a tutti voi. Un abbraccio stretto. 🌷💖
Proprio così. Erano tempi…che beh, rimpiango.
Avevamo meno (almeno io, avevo poco o niente) ma si viveva meglio, molto meglio.
E viva anche lo sgarro qualche volta ahahahah!
Diciamocelo…si vive una volta sola, no?!
bacioni immensi <3
Proprio così amica mia!
Un bacione e buona settimana <3