Il pancotto lombardo all’uovo o Pancott Maridàa, è un piatto della antica cucina povera contadina di recupero, a base di pane raffermo
Quando questo mese le amiche della rubrica “L’Italia nel piatto” hanno deciso di creare il tema “Educazione al consumo consapevole” relativo ai piatti regionali, subito mi si è sbloccato un ricordo.
Quante volte ho mangiato questo piatto da bambina…
Infinite volte.
Ne parlavo proprio qualche giorno fa con mia mamma che mi ha detto: tu sei cresciuta a pancotto!
Ebbene si, il pancotto è proprio il piatto, poverissimo e di recupero, del quale voglio parlare questo mese.
Il Pancotto lombardo all’uovo (detto anche in dialetto Pancott maridàa) era il piatto che spesso preparava la mia nonna…
Il pane raffermo non si buttava mai e quindi, o si faceva la zuppa o, appunto il pancotto; se poi ne avanzava ancora, era perfetto da inzuppare a tocchetti nel caffèllatte del mattino.
C’è molto da imparare dalle tradizioni contadine, ed io ho imparato tanto , lo ammetto da mia nonna…
Avendo vissuto due guerre, carestia e malattie in famiglia, c’era davvero poco da scherzare.
Uno dei suoi detti era: tutto fa brodo…e mai significato fu più veritiero.
Nulla si butta: tutto può essere riutilizzato per preparare piatti buoni, sani e gustosissimi.
Ma torniamo a lui, al pancotto…
Ci sono varie versioni, almeno che io ricordi.
Nonna ne faceva una bella sostenuta…
Rosolava del lardo con salvia e pochissimo burro; ci aggiungeva poi il pane precedentemente ammollato nel brodo, scaldava il tutto e serviva con abbondante grana grattugiato.
Le versioni che invece riservava a me, potevano essere due….quella semplice o quella maridàa.
Le uova nel pollaio non mancavano mai, ed erano sempre praticamente fresche di giornata, quindi era un attimo rendere questo primo piatto cremoso e ricco più del solito.
Qui sotto poi vi spiego come si fa; è praticamente un gioco da ragazzi, ma che dire: io per questo piatto, beh, impazzivo letteralmente.
Ero un po’ (tanto ) schizzinosa ed inappetente (sempre malaticcia, soffrivo di bronchiti ricorrenti); quando ero un po’ così, nonna preparava un bel pancotto e via!
Morbido, caldo e confortante, era un po’ la panacea di tutti i (miei) mali, ehehehe!
Quanti ricordi quando scrivo questa rubrica, a volte mi vengon pure le lacrime agli occhi, giuro.
Il pane da utilizzare per il pancotto lombardo di solito è la michetta; non dovrebbe essere mai un pane morbido, tipo al latte o all’olio.
Nonna usava anche il “pan giald”, una pagnotta rustica e robusta a base di farina di mais e di segale, che durava giorni e che comunque lei preferiva nella zuppa, detta “Sùpa”.
La sùpa era semplicemente preparata col pane, non necessariamente raffermo (solitamente il pan giald) fatto a tocchetti in una ciotola, ed irrorato con brodo di carne bollente e tanto formaggio grattugiato.
Torniamo al nostro pancotto però: si doveva gustare caldissimo e ricco di formaggio grattugiato in superficie.
Quello che vi mostro ora è la versione della mia famiglia, magari la vera ricetta è differente, però…io lo gradivo così.
Pancotto lombardo all’uovo – Pancott maridàa
Ingredienti
- 1 panino raffermo michetta (no pane all'olio o al latte)
- 1/2 litro brodo (può essere sia vegetale che di carne)
- 1 noce di burro piccola
- 2 foglie salvia
- 1 uovo
- 2 cucchiai Grana Padano grattugiato
- q.b sale e pepe nero
Istruzioni
- In una casseruolina antiaderente, sciogliere il burro con le foglie di salvia, dorandole un poco, rosolando qualche minuto.Aggiungere la michetta spezzettata grossolanamente in pezzetti piuttosto piccoli e farli rosolare anch'essi qualche minuto; eliminare poi le foglie di salvia e spegnere la fiamma.
- Versare il brodo nella casseruola sopra il pane in modo da coprirlo.Mettere il coperchio e lasciar riposare per circa un quarto d'ora, venti minuti: il pane si deve ammollare e non rimanere a pezzi, poi con la forchetta schiacciarlo in modo da renderlo amalgamato come una pappa grossolana.
- In un piatto fondo sbattere l'uovo con sale, pepe nero ed un cucchiaio di Grana grattugiato.Rimettere la casseruola sul fuoco e quando il pancotto inizia a bollire (in dialetto milanese inizia a "barbottare") versare l'uovo e con il cucchiaio di legno amalgamare il tutto, creando una pappa dalla consistenza cremosa e morbida.
- Lasciar sobbollire qualche minuto, in modo da cuocere l'uovo, poi spegnere e servire caldissimo con un'abbondante spolverata di Grana grattugiato.
Note
- E’ possibile anche fare una versione di pancotto più leggera senza uovo, solo con pane, brodo e Grana grattugiato. Così, come l’ho fatto io, acquista una marcia in più
- Qualora si usasse una pagnotta dalla crosta più dura, sarebbe bene toglierla o grattugiarla prima di mettere il pane in ammollo nel brodo.
Altre ricette tipiche lombarde che potrete trovare sul mio blog?
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Il tema di questo mese, per la rubrica de L’Italia nel piatto, è quello che tratta “il consumo consapevole” ovvero quella che prevede l’utilizzo di ingredienti meno nobili, quali scarti animali e vegetali, avanzi di frutta e verdura, riciclo di pane raffermo, etc…
Io ho preparato la mia ricetta, ovvero il Pancotto all’uovo, in dialetto “Pancott Maridàa“.
Ora vi lascio anche le proposte di tutte le altre amiche che rappresentano insieme a me questa nostra bella Italia, regione per regione:
Valle d’Aosta –
Piemonte –
Liguria – Coste di bietole ripiene
Trentino Alto Adige – La Panada
Veneto – Tacos con insalata di radicchio, fagioli e nervetti
Friuli Venezia Giulia – Lesso rifatto
Emilia Romagna – Collo di gallina ripieno
Toscana – Trippa alla Montalcinese con lo zafferano
Umbria – Fave con le cotiche
Marche – Torta di pane
Lazio – La minestra di pane sotto
Abruzzo – Pane in galluccio: ricetta tipica abruzzese
Molise – Pancotto alla contadina molisano
Campania – Involtini di cotiche di maiale
Puglia – Fegato all’arancia
Basilicata – Acquasale con lampascioni
Calabria – Suzu calabrese
Sicilia – Pane fritto alla siciliana
Sardegna – Su pani indorau
Ringrazio le ragazze che mi hanno accolta con piacere nel gruppo, ringrazio voi che mi seguite sempre con affetto e vi ricordo anche la mia pagina Pinterest, Facebook e Istagram!
Qui invece la pagina Facebook e qui la pagina Instagram de “L’Italia nel piatto”, dove potrete vedere tutte le belle proposte che ogni mese vi raccontiamo
Ora vi saluto e a presto, con nuove idee e ricette pasticcione!
Un abbraccio
31 commenti
Riciclare il pane era un obbligo e una necessità nella società di un tempo. Pensa che il pane veniva preparato una volta ogni quindici giorni e quindi c’era la necessità di utilizzare quello più duro. E allora il pancotto era la soluzione giusta. A casa mia il pane raffermo si utilizzava soprattutto come zuppa con il latte. Ricordo anche che il pane cotto veniva utilizzato per lo svezzamento dei più piccoli.
Un abbraccio
Esatto, proprio così! I miei bisnonni il pane andavano a cuocerlo al forno, in una cascina vicina ogni tot giorni e poi lo conservavano…
Latte e pane era anche la colazione della nonna Gina; e che dire: io son cresciuta a pancotto, ero inappetente, mica come adesso che mangerei anche le gambe dei tavoli, ehehehe 😉
Un grande abbraccio a te 🙂
Buona domenica
Odio sprecare il pane e questa ricetta è da provare assolutamente.
Un abbraccio
Una ricetta povera ma ricca di sapore e bontà! Bacioni amica mia <3
Buono da fare, Buon proseguimento per il 2023.
Ricetta della tradizione, sempre amata!
Un abbraccio e buon anno a te cara Edwige
Questo pancotto con l’uovo rende il piatto ancora più gustoso nella sua semplicità. Buon anno
Grazie, buon anno anche te…si è vero, l’uovo lo arricchisce e lo rende ancora più sostanzioso!
Che bello leggere il tuo post, quanti bei ricordi. Anche noi prima preparavamo il pan cotto, però in una versione diversa, con olio, aglio e origano. Mi ricordo che era buonissimo. Purtroppo tradizioni che si sono perse nel tempo, man mano che siamo diventati la generazione dello spreco. Ma ora è tempo di riportare alla luce queste belle ricette che anche se realizzate con ingredienti di recupero sono una vera delizia per il palato. Proverò la tua versione. Buon anno.
Questa rubrica l’ho voluta impostare anche un po’ come una sorta di diario dei ricordi d’infanzia…eh si perchè la cucina lombarda l’ho conosciuta proprio in quel periodo, con la nonna e gli zii contadini.
Sono d’accordo totalmente su tutte le tue parole che condivido appieno!
Un grande abbraccio e buona giornata
P.s: se la provi fammi sapere 😉
Un piatto presente anche nella tradizione veneta, che però io ho mangiato solo poche volte quando non voluto provare a farlo io,
la semplice bontà!
ciao
elisa
Verissimo, un piatto semplice ma tanto buono e confortante!
Un abbraccio e buona giornata cara
Mi ha già riscaldato il cuore e poi il pancino… stupendo nella sua semplicità! A presto e buon anno
Proprio così, è una ricetta scaldacuore <3
Un abbraccio e buon anno anche a te 🙂
Sempre belli i tuoi post, pieni di ricordi d’infanzia. Una bella ricetta, un piatto corroborante, giusto per la crescita! Ti auguro un sereno 2023, un abbraccio
Esatto è un piatto cardine della mia infanzia, semplicissimo ma tanto buono, che sa di casa e famiglia!
Un abbraccione e sereno anno nuovo anche a te 🙂
Assomiglia molto alla nostra Panada, ma lo trovo molto interessante arricchito con l’uovo. Sono piatti che portano in se il calore della casa è bello poterli conoscere e condividerli.
Tanti auguri Manu
Esatto, ho visto nella rubrica che i “pancotti” sono tanti e diversi fra loro, tutti buonissimi e ricchi di tradizione.
Sono pienamente d’accordo con le tue parole, che potrei aver detto io 😉
Un caro saluto e buon anno
Mai fatto con l’uovo, grazie dell’idea!!!
Provalo, vedrai che delizia 😉
Semplice e rustica, ma tanto buona!
si anche qua veniva preparato, in fondo siamo vicini di casa, pensa che si usava anche la zuppa con l’olio, in pratica pane bagnato con acqua bollente,2 cucchiai di olio extravergine e tanto tanto parmigiano, Altri tempi, dove forse si mangiava in modo più salutare, oggi si va di brodino di dado! un abbraccio
Pensa che mia nonna Gina faceva sempre il piatto esattamente col tuo procedimento e lo chiamava “La supa” ovvero la zuppa.
Io il dado a casa non lo uso, lo faccio col Bimby da secoli, quello vegetale, oppure uso il buon brodo di verdura fatto da me.
Sarò una mosca bianca ma è così 😉
Quello di carne invece ecco, lo faccio davvero poco, lo trovo più pesante.
Un grande abbraccione a te e buon anno nuovo!
Simo, ma lo sai che lo faceva anche la mia nonna? Sia in questa versione (ignoravo che si chiamasse pancott maridaa) sia nella versione supa.
Quanti ricordi…..
Un abbraccio e buon 2023 🙂
Esatto c’è anche la versione supa, ma a casa mia in quella non c’era l’uovo e poi il pane non si spappolava come qui.
Insomma i ricordi sono comuni e le tradizioni anche! Un abbraccio e buon anno anche a te 🙂
Anche in Liguria facciamo il pancotto, è un piatto che mi piace molto nella sua semplicità!
Che bello, anche voi avete questa tradizione!
Sono Contenta, lo adoro anch’io!
Buonissima giornata 🙂
[…] Lombardia. Pancotto Lombardo all’uovo – Pancott maridàa https://www.pensieriepasticci.it/2023/01/pancotto-lombardo-alluovo-pancott-maridaa.html […]
Il tuo pane cotto ha proprio l’aspetto di un comfort food Simo. Una zuppetta calda, morbida e leggera, che davvero fa passare tutti i mali! Bravissima sempre!
Un abbraccio grande e ancora buon 2023,
Mary
Grazie carissima, per me ha davvero un significato speciale perchè me lo preparava sempre la nonna Gina <3
Un bacio grande e buon anno nuovo anche a te <3
Carissima Simo innanzitutto buon Anno Nuovo a te e famiglia! Sapessi quanto sono felice di essere tornata a leggere il tuo golosissimo blog. Sai, da ragazza pensavo che il pancotto fosse roba per anziani, poi tanti anni fa mia suocera me lo suggerì per quella che allora era la nostra bimba-cucciola di casa: eccezionale! Da leccarsi i baffi e questa tua ricetta me lo ricorda con piacere.
Un grande abbraccio Susanna
Grazie carissima, auguri anche a te insieme ad un forte abbraccio <3
Il pancotto ha qualcosa di nostalgico un po' per tutti, lo trovo un perfetto comfort food che non ha età, nè regione di appartenenza...
Quindi ben vengano sempre le ricette povere del ricordo, e del riciclo, of course!
baci grandi e solo cose belle per te 🙂