Il Bara Brith pandolce gallese al tè con uvetta e spezie, è un cake ricco di frutta e profumato, preparato in onore di San David di Menevia
Anche questo mese eccoci giunti all’appuntamento con la rubrica “Alla mensa coi Santi” realizzata insieme alle amiche Miria e Monica, dove si parla di piatti tipici legati alla tradizione dei Santi e patroni.
Il Santo che ho scelto questo mese per la mia ricetta, mi era assolutamente sconosciuto prima d’ora…
Si tratta di San David di Menevia, patrono del Galles che appunto si festeggia proprio il primo giorno del mese di marzo.
Più sotto vi parlerò un po’ di lui, della sua vita e delle sue opere…
Ora però vi voglio parlare di questa meraviglia, il Bara Brith pandolce gallese al tè con uvetta e spezie, un dolce che o si ama o si detesta.
E’ umidissimo ma anche soffice, ricchissimo di frutta secca-disidratata fatta rinvenire per una intera notte nel tè, insieme alle spezie e che diventa così morbidissima ed irresistibile.
Un dolce che a casa mia è piaciuto un sacco e che credo rifarò, perché a colazione e a merenda è stato apprezzatissimo.
Il suo nome sta a significare pane maculato ed è stato inventato, secondo la leggenda, da uno chef gallese.
Dopo aver cotto una pagnotta a base di frutta, riuscì a creare il corrispettivo inglese della tea loaf, pagnotta che viene consumata in Inghilterra insieme al tè.
Insomma una vera bontà…
San David di Menevia, si festeggia come dicevo sopra il giorno primo di marzo (proprio oggi!) ed è il Santo patrono del Galles ed è anche il protettore dei neonati.
I suoi emblemi sono la colomba, la mitra ed il pastorale; nasce a Menevia in Galles nell’anno 542 e muore sempre in Galles a Mynyw nel 601.
David era figlio di Sant e Nonna e nacque nella valle di Rhos; fu educato ed istruito da s. Iltut e poi da Paolino.
Venne ordinato sacerdote e si ritirò in un’isola solitaria dove stette per dieci anni, dedito allo studio della Sacra Scrittura.
In seguito abbracciò la vita monastica e prese ad evangelizzare la Britannia, nome latino della Gran Bretagna, abitata ancora da popolazioni celtiche.
Fondò dodici monasteri, nei quali instaurò una vita comunitaria, austera, densa di studio, lavoro e preghiera.
Ritornato in patria succedette a san Dubricio come vescovo di Caerlon, da dove poi si trasferì alla sede di Menevia; secondo una tradizione leggendaria sarebbe vissuto per 147 anni.
Il suo sepolcro divenne presto una meta di pellegrinaggi ed a lui furono intestate molte chiese nel Galles, nell’Irlanda e Inghilterra.
Quasi quattro secoli dopo la sua morte, nel 966 il suo corpo fu traslato a Glastonbury; nei calendari celtici ed irlandesi e nel ‘Martirologio Geronimiano’ è celebrato il 1° marzo.
Del monastero e della chiesa, da lui fondati a Menevia, oggi Saint-David, non rimane più nulla…
L’unica opera iconografica dove è raffigurato, sono gli affreschi della chiesa di Saint-Divy di Landerneau, nel miracolo operato.
È il santo della semplicità; con il fare le “piccole cose” questo “amico di Dio” ha conquistato il cuore di tante persone.
David, con parole semplici, si fa capire da tutti, istruiti e analfabeti, dal popolo come dai nobili e potenti.
Al Signore sono gradite le “cose semplici”, compiute giorno dopo giorno, l’amore verso il prossimo e le piccole azioni eseguite, però, con cuore e con gioia, per aiutare chi ha più bisogno.
Nozioni prese dal sito Santi e beati.it
La mia ricetta è presa da questa qui; io ho solo leggermente diminuito la dose di frutta secca nell’impasto, per il resto ho seguito esattamente tutto il procedimento.
Che dire: risultato favoloso!
Provatelo e vi conquisterà.
Bara Brith pandolce gallese al tè con uvetta e spezie
Equipment
- forno
Ingredienti
- 300 g frutta secca mista fra uvette e cranberries
- 300 ml tè nero caldo e forte
- 250 g farina auto-lievitante
- 1 cucchiaino spezie miste per dolci
- 100 g zucchero di canna integrale
- 1 uovo
- q.b miele liquido per glassare il dolce
Istruzioni
- La sera prima, mettere la frutta secca in una ciotola e versarci sopra il tè; unire lo zucchero e mescolare bene per farlo sciogliere. Lasciare in ammollo per almeno 6 ore, meglio tutta la notte.
- Il giorno dopo, setacciare la farina e le spezie nella frutta ammollata (non è necessario scolare il tè) e aggiungere l'uovo sbattuto, amalgamando il tutto con un cucchiaio di legno.Nel frattempo pre-riscaldare il forno a 185° con funzione statica, rivestendo anche con carta forno uno stampo da plum-cake piuttosto grande.
- Versare il composto nello stampo foderato, cercando di livellarlo ben bene; infornare e cuocere per circa 55 minuti – 1 ora finché la torta non sarà lievitata e cotta. Sfornare e spennellare la superficie ancora calda col miele liquido, poi lasciare raffreddare su una griglia e conservare per 2 giorni prima di consumare. Servire affettato con burro a piacere, insieme ad un buon tè.
Note
- La ricetta originale prevedeva 400 g di frutta secca, ma io ho diminuito un po’ le dosi.
- Era previsto l’uso dello zucchero Muscovado, ma io ho preferito quello di canna integrale.
- Questo dolce si conserva al fresco ma non in un luogo umido, dentro ad una scatola ermetica ben chiusa, per circa 7 giorni massimo.
Altre ricette di cakes o di ricette inglesi?!
Purtroppo questa è la prima ricetta gallese che compare sulle mie paginette pasticcione…
Qui avevo realizzato il mincemeat, meraviglioso per preparare le mince pies ma anche altre farciture per dolcetti e crostate di vostra fantasia.
Ho anche realizzato questo golosissimo porridge alle mele rosse, e ancora questi scoones al tè con crema di formaggio e confettura.
Insomma di idee ce ne sono e sicuramente ne arriveranno tante ancora, perchè amo la cucina anglosassone e sicuramente mi cimenterò in altre bontà.
Come sempre questo che vedete sotto è il nostro banner; si trova a lato destro del mio blog, voi potrete cliccarci sopra per vedere tutta la raccolta delle nostre ricette.
Inoltre, ogni primo giorno del mese, la nostra rubrica arriverà puntuale da tutti voi!
Come fatto finora, ognuna di noi vi parlerà di una ricetta legata ad un Santo in particolare, cercando di comporre anche un piccolo menù…
Miria questo mese ci parlerà delle Welsh cakes per il giorno di San Davide
Monica invece ci presenterà i Quaresimali Fiorentini
Come sempre vi ricordo anche la nostra bella mappa interattiva che potrete visionare qui
Ora però è giunto proprio il momento di salutarvi…
Questa è una rubrica che arricchisce tanto, e noi che la scriviamo ne beneficiamo per prime.
Grazie per seguirmi sempre con affetto!
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Scappo, un abbraccio ed un saluto immenso a tutti …
A prestissimo!
4 commenti
Adoro l’uvetta e questo pandolce è tanto goloso e invitante, grazie!!!
Devi provarlo, te ne innamorerai!
Un abbraccio e buon pomeriggio 🙂
Wow!!! Un dolce davvero particolare! Tra l’altro non ha nemmeno grassi animali o vegetali ed un uovo è proprio poca cosa. Inoltre ormai disponiamo di talmente tanta frutta secca/disidratata che si presta ad innumerevoli varianti :-). Penso proprio che lo proverò. Un grande abbraccio.
Si sì, è il tè che dà carattere a tutto 😉
E’ da provare, qui a casa mia ha fatto furore!
Un abbraccio e buona giornata 🙂